«No alle strumentalizzazioni sul mercato»

Parla Scoletti, direttore della centrale ortofrutticola: «Qui c’è gente che lavora onestamente»

PAGANI. Il clan camorristico Fezza-Petrosino D’Auria aveva allungato i suoi tentacoli anche sul mercato ortofrutticolo di Nocera–Pagani. Nell’indagine cooordinata dalla Dia di Salerno e condotta dal Nucleo investigativo di Salerno e dal Reparto territoriale carabinieri di Nocera Inferiore, è emerso che il gruppo malavitoso paganese faceva affari, utilizzando metodi illegali, anche attraverso due aziende ortofrutticole: la Ortofrutta Califano srl, di Michele Califano, che tra i precedenti soci annoverava Rita Fezza, e la Queen’s Fruit di Angela Rosa.

«Nessuna delle due ditte è concessionaria presso la nostra struttura e nessuna delle due ditte risulta essere socia di altri stand», precisa subito Pino Scoletti, direttore del mercato ortofrutticolo. «Non escludo, visto che si tratta di due ditte di ortofrutta che possano avere rapporti lavorativi con gli stand presenti all’interno della nostra struttura – aggiunge poi Scoletti – Anche perché, ogni giorno, nel mercato entrano circa duemila persone tra committenti e acquirenti».

Non ci sta, Scoletti, a subire – come accaduto qualche settimana fa in occasione del blitz dei carabinieri alla ricerca dei rapinatori del portavalori a Pagani – «la gogna mediatica». Il mercato, quel giorno, per oltre quattro ore, fu cinto d’assedio da 300 militari e passato al setaccio. «È strumentale associare queste due ditte al mercato, diventato in questi mesi l’ombelico del mondo – sbotta il direttore – Qualsiasi cosa accade a Pagani è colpa del mercato. La nostra è l’unica vera realtà occupazionale dell’Agro, frequentata solo da onesti lavoratori».

Ma per gli investigatori, il clan Fezza-Petrosino D’Auria avrebbe ottenuto il controllo, all’interno della struttura, anche di alcune ditte di pulizia. «Mi preme sottolineare che la pulizia degli stand non è collegata alla nostra gestione – afferma Scoletti – Ogni singolo concessionario, in piena autonomia, decide a quale cooperativa di servizio affidare la pulizia dei propri locali». Intanto è emerso che affiliati al clan avrebbero rapporti di lavoro con le cooperative di facchinaggio presenti nella centrale dell’ortofrutta. «Nel mercato operano solo cooperative convenzionate con l’ente gestore – conclude Scoletti – Conosco tutti gli operatori, che reputo onesti lavoratori che quotidianamente svolgono la propria attività».

Gerardo Vicidomini

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