«No alle avventure solitarie e personali»

Cozzolino ad Agropoli critica l’ex sindaco di Salerno: «Su di me esagera Non è tempo di spot e chiacchiere ma di programmi seri e credibili»

AGROPOLI. Il candidato alle primarie di centrosinistra per le prossime elezioni regionali, l’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino, ha fatto tappa ieri ad Agropoli. Non sono mancate le stoccate a Vincenzo De Luca, che Cozzolino descrive come «un soggetto che non ha stile e fa troppe chiacchiere». «A De Luca – afferma Cozzolino – ho detto di continuare la discussione, il confronto tra il gruppo dirigente del partito e se stesso, e mi auguro che dia il suo contributo da questo punto di vista».

All’interrogativo se l’uscita di scena dell’ex sindaco di Salerno potesse agevolare la propria corsa a candidato presidente, Cozzolino, parla di De Luca dicendo: «Non ho fatto un calcolo personale, del resto De Luca lo sfidavo e lo avrei sfidato, sin dal 14 dicembre, 11 gennaio, 1 febbraio. È una domanda che dovrebbe fare agli altri competitori, io sono in campo dal primo momento ed ho sempre fatto una battaglia aperta, un confronto civile con Enzo De Luca».

L’ex sindaco di Salerno non avrebbe il suo stesso stile secondo Cozzolino: «Non ho mai evocato le sue vicende giudiziarie – sottolinea Cozzolino – mentre a volte lui esagera nei giudizi nei miei confronti, io ho sempre mantenuto uno stile e continuo a farlo, se lui vuole restare in campo lo faccia, poi decideranno gli elettori».

Si vocifera che il mancato passo indietro di De Luca sia un modo per cogliere il pretesto di farsi cacciare dal Pd per poter correre da solo, ma secondo Cozzolino questa ipotesi sarebbe fallimentare: «Con la legge elettorale – precisa - non si va da nessuna parte da soli, significherebbe fare una disperata corsa solitaria e siccome De Luca è una persona intelligente non ha nessuna intenzione di fare alcuna corsa solitaria e separarsi da suo partito e dal centro- sinistra».

Sul fatto che De Luca ha proposto di fare 10 cose nei primi tre mesi qualora venisse eletto presidente della Regione, Cozzolino dice: «Non è tempo di spot e chiacchiere, è tempo di fare programmi credibili che abbiano un minimo di concretezza. Perché possiamo raccontare il mondo ma poi quando andiamo lì, troviamo vincoli e situazioni molto difficili da risolvere». «La priorità – per l’eurodeputato – sono i fondi strutturali, perdiamo molte risorse: dovremo andare a Bruxelles e discuterne per evitarlo. L’attuale presidente Stefano Caldoro ha un primato – prosegue – su 6,8 miliardi di euro di fondi, in cinque anni è riuscito a spenderne 2,4 miliardi e si appresta a restituire il resto perché dopo il 31 dicembre 2015 non ci saranno proroghe». Oltre a questo «dobbiamo mettere mano a tre grandi emergenze: sanità, trasporto e ambiente. Siamo la Regione – precisa – che spende, su un bilancio di 19 miliardi di euro, 10 miliardi per la sanità e garantisce solo i livelli essenziali di assistenza. Abbiamo chiuso quest’anno con il record negativo di 92mila persone che per curarsi sono andati fuori regione. La sanità con me non sarà mai affare di questo o quel partito». In tal senso si è impegnato a rivedere la riapertura dell’ospedale di Agropoli o quantomeno il pronto soccorso. Per il tema trasporti «a causa di un innominabile assessore ai trasporti, facente parte di certe lobby trasversali, in 5 anni si è passati dal garantire gli spostamenti su gomma, ferro e acqua a 1,4 milioni di persone a sole 800mila persone. È come se avessimo detto a 600mila persone non avete più il diritto ad avere un trasporto adeguato». E per quanto riguarda l’ambiente Cozzolino ha posto in risalto che «in Campania ci sono 33 siti di ecoballe che vanno smantellati. Nessun termovalorizzatore nuovo sarà costruito – tiene a precisare - in quanto in Italia e in Europa ce ne sono già tanti e sono sottoutilizzati». In ultimo «dovrà essere fatta la bonifica dei tre principali fiumi campani e migliorare la depurazione delle acque che al momento è ferma al 50 per cento». «No ad avventure personali e solitarie – conclude Cozzolino – perché la Campania con 6 milioni di cittadini è in pratica uno Stato quindi ci deve essere un dialogo costante con le forze del territorio ma anche con Roma, Bruxelles e tante forze private».

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