«No alla vendita della Centrale»

Sel raccoglie firme e preannuncia battaglia in Consiglio. Interrogazione parlamentare del M5S, pure la Cisl è contro

«La Centrale del Latte non rientra nella casistica prevista dalla spending review, sia perché non strumentale all’attività istituzionale del Comune, sia per difetto di oggetto sociale – in quanto effettua cessioni di beni e non prestazioni di servizi – e sia per entità di fatturato diretto all’Ente».

Questa la posizione del Movimento 5 Stelle, espressa ieri dal deputato Angelo Tofalo in merito alla prosecuzione dell’iter per la vendita della Centrale. Posizione identica a quella di Sel. «L’obbligo di dismissioni – ha detto Franco Mari, responsabile regionale enti locali ed ex assessore al lavoro – vale per Comuni piccoli. A questo punto va aperta una riflessione perché, come partito, dovevamo essere consultati in Consiglio comunale prima di procedere».

I parlamentari del Movimento Cinque Stelle, tra cui anche Mimmo Pisano, hanno presentato un’interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro dell’Economia e delle Finanze, chiedendo – ha chiarito Tofalo – «di fare piena luce su questa illegittima inclusione della Centrale del Latte nell’avviso pubblico di dismissione. Anche attivando servizi ispettivi di finanza pubblica, considerata la gravissima situazione di bilancio del Comune di Salerno e della quasi totalità delle sue partecipate».

Sel, dal canto suo, andrà avanti con la petizione popolare ed immagina altre iniziative per sensibilizzare la cittadinanza. «Non c’è bisogno- ha detto Franco Mari- di spiegare ai salernitani di cosa parliamo. Non avremo più il nostro latte e perdiamo un pezzo importante dell’economia. Ci batteremo, in primis in Consiglio comunale. In queste ore decideremo la linea da adottare».

I grillini, invece, attendono – come ha riferito Tofalo – «con ansia le evoluzioni di un Consiglio comunale che ultimamente si arroga il diritto di recepire o meno leggi dello Stato, come nel caso dell'incompatibilità delle cariche del sindaco vice ministro». Anche la Cisl, come annunciato in diverse occasioni, non vede di buon occhio la vendita dello stabilimento. «La nostra posizione – ha detto Giuseppe Baldassarre della Fai Cisl – l’abbiamo già espressa in più occasioni, anche con il sindaco. La Centrale non va messa in vendita, è una scelta che non ci vedrà mai d’accordo. Ma se proprio così deve essere chiediamo di partecipare a tutte le fasi dell’operazione. Dalla costruzione del bando alla verifica del piano industriale di chi acquisterà. Fermo restando il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali».

Carmen Incisivo

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