No alla chiesa del Galiziano Nuova lettera al Comune

Sono cinquecento le firme raccolte dal comitato che protesta per l’edificazione Nota agli uffici tecnici per contestare la modifica del progetto originario

«A Salerno, nel quartiere di Torrione Alto, c’è un bel parco pubblico, “Il Galiziano”»: inizia così l’appello del comitato di quartiere “SaveGaliziano” per tentare un’ultima volta di salvare il proprio spazio verde. Il tempo avanza e si avvicina il momento in cui lo spettro del mastodontico progetto per la nuova chiesa di Torrione alto potrebbe iniziare a prendere forma, con buona pace del parco, spazio verde che il comitato vuole a tutti i costi difendere. Si, perché secondo quanto deliberato lo scorso 28 dicembre in consiglio comunale, che ha approvato una variante al progetto originario del 2007, a breve al posto di quel piccolo parco pieno di giostrine, ritrovo per giovani ed anziani nel cuore di un quartiere ampio e popoloso, si aprirà il maestoso cantiere per il nuovo edificio di culto dal costo di circa 4,5 milioni di euro, finanziato dalla Cei, la Conferenza episcopale italiana. «È uno dei pochi spazi verdi della nostra città ed è l’unico parco del quartiere, frequentato quotidianamente da ragazzi, da famiglie con bambini, persone di qualsiasi età» si legge nell’accorato appello dei membri del comitato, che da gennaio hanno innalzato le barricate per impedire la costruzione di un tal colosso. Tante le domande rimaste senza risposta, sia da parte della Chiesa sia del Comune riguardo la variazione di un progetto voluto fortemente dal compianto don Luigi Zoccola, molto più modesto nelle dimensioni e già accettato ampiamente da tutti i residenti. «Dopo aver visionato il progetto della nuova Chiesa - si interrogano i cittadini del comitato - qual è l’esigenza effettiva di una costruzione religiosa così grande a scapito dell’unico spazio verde? Ci si è domandato come mai, quando nel resto dell’Europa si cerca di incrementare la salvaguardia del verde e la costruzione di spazi quali parchi pubblici, nella città di Salerno invece si preferisce dimezzare un parco per far posto al cemento? Ci si è domandati anche per quale motivo non fosse possibile fare dei lavori di ristrutturazione ed ampliamento della struttura della chiesa di San Giovanni Battista, già presente?». La lettera del comitato non è l’unica azione. Si è alle battute finali anche della conta delle firme raccolte negli scorsi mesi. Ad oggi sono circa 500 quelle che saranno poi inviate al Comune per cercare di avere una risposta sul perché l’amministrazione abbia autorizzato la modifica del progetto originale. Un primo documento intanto è già arrivato, tramite posta elettronica certificata, agli uffici comunali. «Non si può pensare - si legge nella nota tecnica - di considerare equivalente, nell’ottica della fruizione degli spazi verdi, una soluzione come quella recentemente approvata, in cui l’area del porticato e della canonica si estendono come un tentacolo a tagliare trasversalmente l’area del parco, di fatto divisa in due. Allo stesso modo appare di dubbia legittimità sotto il profilo tecnico ed urbanistico la scelta di ascrivere alla fattispecie “area per verde attrezzato e sport” uno spazio pavimentato con lastre di basalto».
Emilio D’Arco
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