«No all’impianto a biomasse così vicino alle nostre case» 

Protestano residenti e comitati della zona Scavate Case Rosse a Pontecagnano Domani una marcia con il Codacons, Italia Nostra e diverse associazioni locali

PONTECAGNANO. «No all’impianto a biomasse a ridosso delle nostre case». Questo l’oggetto della conferenza stampa che si è svolta ieri nei locali dell’associazione “Bottega delle idee” a Pontecagnano Faiano. La centrale, fortemente criticata dai residenti di via Scavate Case Rosse, è infatti circondata da abitazioni, una circostanza questa sottolineata con forza dai cittadini che hanno indetto una marcia per domani a partire dalle 9. A sostenere la loro battaglia ci sono il Codacons, l’organizzazione Italia Nostra e numerose associazioni locali.
«Un problema ambientale e di salute molto sentito», afferma Franco Bottone, esponente del comitato spontaneo Case Rosse, che a oggi ha già raccolto oltre mille firme. «I fumi che usciranno dallo scarico - sostengono i rappresentanti del comitato “No alla centrale Biomasse” - con il tempo potrebbero risultare dannosi per la salute degli oltre ottocento abitanti della zona».
Secondo i componenti del comitato e stando a quello che avrebbero dichiarato i tecnici interpellati, lo scarico montato sulla centrale risulta essere troppo basso per la dispersione dei fumi. «Noi - dicono - non vogliamo creare allarmismi, ma teniamo semplicemente alla nostra salute. Nel contempo, chiediamo all’amministrazione comunale di Pontecagnano una conferenza di servizi».
L’impianto costruito non è entrato ancora in funzione, ma dovrebbe avviare la propria attività entro qualche giorno. Quello di via Scavate Case Rosse è un impianto da circa 200 kw, che una volta a regime potrà lavorare ventiquattr’ore su ventiquattro e bruciare circa duemila tonnellate di materiale. «Smontatelo e portatelo da un’altra parte», tuonano ancora alcuni residenti. La struttura costruita da privati, è ubicata nel territorio di competenza del Comune di Salerno, al confine però con quello di Pontecagnano. Stando ai tecnici che hanno rilasciato l’autorizzazione, questo impianto ricadrebbe in un’area che è destinata a zona industriale Asi. Ma di fatto è posizionato in pieno centro abitato.
Ha sposato appieno le proteste, Federico Arcangelo Marra, di Sinistra Italiana, che contesta vivamente le scelte fatte dal comune capoluogo e punta il dito contro Legambiente, colpevole, a suo dire, «di non essersi schierata apertamente contro l’impianto. La loro posizione - aggiunge poi Marra - ci lascia senza parole». Sulla questione è stato anche presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Salerno, al Comune di Salerno e all’Arpac.
Roberto Di Giacomo
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