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«Niente transazione con la Gori»

Gambino scrive alla Corte dei conti per annullare la delibera

PAGANI. Alberico Gambino, presidente del gruppo Fratelli d’Italia in consiglio regionale ed ex sindaco di Pagani, ha chiesto ufficialmente alla Corte dei conti, alla Regione Campania e al comune di Pagani, che l’Ente attalmente gestito dal sindaco Salvatore Bottone, proceda con la revoca della delibera numero 33 del 10 marzo scorso, relativa alla decisione di arrivare ad un accordo di transazione con la Gori spa.

«Ritengo - scrive Gambino in una nota che è stata diffusa ieri - che l’accordo transattivo sottoscritto con la società Gori spa sia fortemente pregiudizievole per la tenuta del Prfp, che sia stato adottato in violazione di una precisa ed inderogabile prescrizione imposta dalla Corte dei conti e che sia finanche illegittimo nel momento in cui non considera gli interessi di ritardato pagamento già maturati nel corso degli anni di morosità da parte di Gori spa, essendo la scorta capitale già dovuta nel periodo temporale 2011/2015».

Il consigliere regionale Gambino conclude: «Per tali ragioni esposte invito la Corte dei conti e il consiglio regionale a sottoporre a nuova verifica l’intera vicenda descritta e, contestualmente, a correggere l’errore commesso nel rendere i pareri favorevoli che corredano l’atto amministrativo adottato e quindi a indurre - nella qualità di organi di controllo che sono indicati dalla Corte dei conti come tutori del rispetto del Prfp - la Giunta comunale a revocare l’inopportuno, incongruo, illegittimo atto deliberativo numero 33, e a limitare, eventualmente, l’accordo transattivo con l’azienda Gori spa al solo anno 2016, come dichiarato, codificato ed affermato nell’udienza del 10 febbraio del 2016 e come prescritto dalla Corte dei conti, ovviamente anche considerando gli interessi di ritardato pagamento già maturati ad oggi sulla sorta capitale dovuta sin dal 2001 per grossa parte».

La presa di posizione del consigliere regionale sull’accordo con la Gori, porta dunque in primo piano una vicenda che a Pagani ha già fatto discutere a lungo.

Gerardo Vicidomini

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