Niente soldi alle Poste, anziani cavesi restano senza pensione

Inutili le file dall’alba al freddo all’ufficio di via Gaudios. Tante proteste: «È avvilente sentirsi dire che non è possibile ritirare quello che ci spetta»

CAVA DE' TIRRENI. L’ufficio postale non ha i soldi per pagare le pensioni e le tredicesime, rabbia e delusione per i pensionati ieri mattina agli sportelli di via Tommaso Gaudiosi a Cava de' Tirreni. Molti di loro, che pure si erano alzati alle 6 del mattino per fare la fila, sono rimasti a bocca asciutta, senza la pensione che in questo mese è arricchita dalla tredicesima mensilità. All’apertura degli sportelli di via Gaudiosi, non più di tre anziani sono riusciti a ritirare la pensione, senza però la tredicesima. Il motivo? Niente soldi, l’ufficio postale non era sufficientemente “attrezzato” per poter garantire i soldi alle decine e decine di persone che erano in fila dalle prime luci del giorno. Qualcuno pare sia riuscito ad aggirare l’ostacolo chiedendo agli impiegati di prelevare soldi dal proprio libretto postale, ma anche in questi casi, pochi, è stato comunque possibile solo ritirare la pensione e non la tredicesima.

Tra un mugugno e una protesta, c’è stato chi ha deciso di attendere e chi invece è andato subito via, proponendosi però di ritornare nella speranza di trovare le casse più fornite. L’idea era che qualcuno si presentasse agli sportelli per effettuare un versamento – bollette e pagamenti vari – così da poter soddisfare almeno qualche richiesta, ma con il passare del tempo e della mattinata è cambiato molto poco e in tanti hanno dovuto rientrare a casa a mani vuote. «Un’ora e mezza al freddo – dice il signor Capuano – per poi sentirsi dire che i soldi non sono sufficienti a coprire tutte le richieste di pensioni e tredicesime; è davvero avvilente. Non è che possiamo recarci tutte le mattine davanti all’ufficio postale sperando che sia la giornata giusta».

C’è stato anche chi ha tentato di parlare con i vertici di Poste Italiane per chiedere una seria programmazione delle operazioni in uscita. «Si sa – sottolinea il signor Faella – che dal primo al 15 di ogni mese, vengono prelevate le pensioni. Come è possibile che già nei primi giorni del mese mancano i soldi?».

E non manca chi la mette sul piano della sicurezza. «Ritornare più di una volta all’ufficio postale per prendere la pensione – afferma la signora Annamaria – ci espone a maggiori rischi. Stamattina mi sono fatta accompagnare da mio nipote, ma non posso pretendere che lo faccia sempre».

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