il caso 

Niente Rems, chiesto il carcere 

Vana la ricerca di una struttura che accogliesse il malato di mente

Dopo ventisei giorni in cui Procura e Ministero della giustizia hanno cercato vanamente in tutta Italia una struttura che lo accogliesse, adesso per un malato psichiatrico salernitano rischiano di aprirsi le porte del carcere. Anche le ultime richieste, inviate a tutte le 24 Rems italiane che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari, non hanno trovato risposta. E così la Procura ha chiesto che la misura di sicurezza del ricovero coatto in una residenza assistita sia sostituita da quella della custodia cautelare in carcere, per evitare che l’uomo continui ad abitare con i genitori, che già sono stati vittima di comportamenti violenti. Secondo il giudice che ha firmato la misura di sicurezza il paziente è infatti non solo infermo di mente ma “socialmente pericoloso”, e le conseguenze, se resta in casa con i familiari, sono imprevedibili. Per questo il 20 settembre ne è stato disposto il ricovero, con un provvedimento che si è però scontrato con la carenza di posti nelle Rems. Ora la Procura ha chiesto l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per poter usufruire degli otto posti che la casa circondariale ha destinato a detenuti con patologie psichiatriche, in attesa che si renda disponibile una residenza.
La decisione del giudice delle indagini preliminari è attesa per questa settimana. È stato invece risolto con il ricovero temporaneo in una casa di cura privata, Villa Chiarugi a Nocera, il caso di una donna che dal 25 settembre attendeva anche lei l’ingresso in una Rems. Il suo caso è stato considerato gestibile anche in clinica, mentre per l’uomo la situazione risulta più grave. (c.d.m.)
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