Niente pensioni, scontro Comune-Poste 

L’ufficio mobile non eroga contante, raccolte mille firme per chiedere di ridurre i disagi dei residenti più anziani

Dichiarazione di guerra dal Comune di Cava de' Tirreni all'indirizzo di Poste Italiane per i disservizi che si registrano alla postazione temporanea installata a Passiano dopo la chiusura degli uffici annessi al plesso scolastico “Pisapia”, interdetto a gennaio per le gravi carenze strutturali riscontrate. A supportare le rimostranze arrivate da Palazzo di Città - tramite un duro commento del consigliere di zona, Luca Narbone - anche una petizione sottoscritta finora da oltre mille cittadini.
Il problema, a quanto pare, è la mancata erogazione di contanti da parte del camper presente in piazzetta che fornisce esclusivamente servizi multimediali tramite carte di credito e prepagate. Insomma per gli anziani - una fetta sostanziale dell’utenza del vecchio ufficio postale - niente pensione se non tramite un lungo passaggio di posta in posta per farsi prima accreditare su carta i pagamenti e poi rivolgersi ad altro ufficio per il prelievo.
«Purtroppo a Passiano continuano a pagarsi le conseguenze dei problemi causati dell’inefficienza dell’immobile che oltre ad ospitare la scuola, forniva locali anche all’ufficio postale e al circolo anziani – ha spiegato Narbone, consigliere che sta seguendo la vicenda sin da gennaio – Con Poste Italiane, in particolare, stiamo avendo innumerevoli disservizi. Un atteggiamento a dir poco irrispettoso nei confronti dei cittadini di Passiano e non solo perché ricordiamo che l’ufficio postale serviva anche l’utenza di Sant’Arcangelo, San Martino e spesso anche i cittadini della Badia o alcune persone provenienti dal centro. I servizi erogati sono solo operazioni con carte di credito e bancomat, niente contanti. Quindi il problema principale, quello delle erogazioni delle pensioni, non è stato assolutamente risolto».
«È stata fatta una raccolta firme, oltre 1000 adesioni ma si continuerà ancora – continua Narbone –. La invieremo poi a Poste Italiane aspettandoci ovviamente un riscontro positivo affinché i servizi vengano garantiti a trecentosessanta grandi nel rispetto dei correntisti che da oltre quarant’anni danno piena fiducia all’ente postale».
Intanto, continua la ricerca dei finanziamenti necessari a coprire le spese stimate per i lavori di messa in sicurezza dell’immobile di piazza Trezza. Si parla almeno di 1 milione e 400 mila euro per un progetto che è già stato redatto e ha bisogno, ora, solo delle somme necessarie per essere attuato. «Abbiamo candidato il progetto a ben tre fonti di finanziamento e stiamo cercando di mettere in essere tutte le pratiche affinché si riesca ad attingere, eventualmente, anche ad un mutuo per garantire che nei 18 mesi ci sia la riapertura della scuola e degli altri servizi annessi».
Giuseppe Ferrara
©RIPRODUZIONE RISERVATA