IL FATTO

Niente impianti, più multe: le accuse a Bonavitacola

L’inchiesta sui rifiuti: al vicepresidente e altri 22 contestato il reato di omissione «La mancata attuazione del piano regionale ha provocato danni per 194 milioni»

Non c’è solo la mancata realizzazione degli impianti per i rifiuti a Napoli e nella provincia partenopea; ma anche degli altri 16 di compostaggio in tutta la Campania. Per ragioni «di igiene e sanità», per esempio, andava realizzato senza ritardo l’impianto di Napoli il cui collaudo e avviamento è programmato per il 2 agosto del 2023 e che doveva essere realizzato tempestivamente. A sostenerlo sono i magistrati della Procura di Napoli che l’altro ieri hanno notificato a 23 persone - tra cui il vice presidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola , l’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, Raffaele De Giudice , e diversi funzionari pubblici - altrettanti inviti a comparire ipotizzando il reato di omissione di atti d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Campania.

La mancata realizzazione di quello Napoli e di altri impianti, delle stazioni ecologiche (a servizio degli Stir), il mancato conseguimento degli obiettivi per la raccolta differenziata (che per la Regione doveva toccare il 65% entro il 2019), dello smaltimento di 5,5 milioni di tonnellate di ecoballe e il conseguente trasferimento dei rifiuti al nord e all’estero, avrebbero, secondo gli inquirenti napoletani, costretto l’Italia a subire dall’Ue sanzioni pari 120mila euro al giorno (40mila per la mancata realizzazione di discariche per una capacità complessiva di 1,829 milioni di tonnellate; 40mila euro per la mancata realizzazione degli impianti di compostaggio, per 382.500 tonnellate e 40mila euro per la mancata costruzione di impianti capaci di bruciare, ogni anno, 1,190 milioni di tonnellate). Le contestazioni del pm titolari del fascicolo, aperto tra settembre e ottobre 2018 su iniziativa del procuratore di Napoli Giovanni Melillo - il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e i sostituti Francesca De Renzis e Giulio Vanacore - potrebbero però subire delle modifiche anche alla luce degli interrogatori programmati nelle prossime settimane durante i quali gli indagati potranno avvalersi anche della facoltà di non rispondere.

Più lunga la lista delle presunte omissioni invece che la Procura contesta al vicepresidente della Regione Campania Bonavitacola e ad altri due indagati, sempre inerenti la mancata realizzazione di 16 impianti di compostaggio in tutte le province della Campania. Per i magistrati il mancato esercizio delle funzioni di vigilanza e dei poteri sostitutivi da parte di alcuni indagati - relativamente all’attuazione del piano regionale del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani, alla disciplina e alla organizzazione del ciclo integrato dei rifiuti, e alla realizzazione e attuazione degli impianti - avrebbe concorso a cagionare un grave danno per lo Stato italiano costretto pagare all’Ue, nel novembre 2018, 151 milioni di euro. Altri 43 milioni dovranno essere versati per altri due periodi (dal 17 luglio 2018 al 16 gennaio 2019, e dal 17 gennaio 2019 al 16 luglio 2019).

(re.sa.)