Villammare

«Niente gita per mio figlio: è disabile»

La madre di un ragazzino delle elementari: «La scuola non ha messo a disposizione un assistente»

VIBONATI. Escluso dalla gita scolastica perché disabile. A raccontare quanto accaduto a un ragazzino che frequenta il quarto anno della scuola primaria di Villammare, frazione di Vibonati, è la mamma, la signora Marialuisa. «L'altra settimana – spiega la donna – la classe di mio figlio è andata in gita a Morigerati e Casaletto Spartano, alle oasi del Bussento. Una visita scolastica alla quale hanno preso parte le classi terze, quarte e quinte. Della classe di mio figlio, composta da 12 alunni, hanno partecipato tutti, tranne lui. Questo perché la scuola non ha messo a disposizione di mio figlio un assistente che potesse seguirlo, visto che lui ha bisogno della carrozzina per spostarsi: soffre di atassia, malattia genetica degenerativa».

La famiglia del piccolo, originaria del Napoletano, si è trasferita da qualche tempo a Villammare su consiglio dei medici per l’aria di mare che fa bene al bambino. «La scuola mi ha inviato l’avviso della gita – prosegue la mamma – cosa che mi è apparsa come una presa in giro, visto che conoscendo i problemi di mio figlio non hanno poi provveduto a garantirgli l'assistente che potesse dargli una mano nel tragitto. Magari avrebbero potuto scegliere un luogo più accessibile per un disabile, senza barriere architettoniche. Per me è stata una sofferenza vedere mio figlio restare in silenzio per buona parte della giornata, da quando ha saputo che la sorellina, che frequenta la stessa scuola, così come i suoi compagni di classe, erano andati in gita e lui non era potuto andarci».

Per risolvere la situazione, la madre avrebbe potuto seguire il gruppo e assistere il figlio, ma avrebbe dovuto pagare un’altra quota di partecipazione e le condizioni economiche della famiglia non lo permettevano. Marialuisa fa la mamma a tempo pieno e il marito si impegna a fare dei lavoretti ma non ha un lavoro stabile e anche pochi euro in taluni casi fanno la differenza in una famiglia di cinque persone. Oltre ai genitori e al ragazzino disabile, ci sono due sorelle di 10 anni e 6 mesi. Marialuisa non pretende chissà cosa ma solo «una sensibilità diversa rispetto a chi vive giornalmente le difficoltà di un figlio che ha problemi di disabilità. Il ruolo della scuola dovrebbe essere anche questo».

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