Niente fuochi d’artificio a San Matteo

Decisione ufficiale del Comune. In forse la presenza del sindaco alla processione in programma domani pomeriggio

Quello di quest’anno sarà un San Matteo diverso sotto molti aspetti, non solo religiosi. Infatti, per la prima volta dopo tanti anni, a chiudere la giornata di festeggiamenti non ci saranno più i fuochi d’artificio a mare. Il Comune ha preso ufficialmente la sua decisione finale dopo settimane di tentennamenti. «Quest’anno - ha spiegato il sindaco Vincenzo De Luca dagli schermi di Liratv - secondo le indicazioni della Curia, la celebrazione del nostro Santo Patrono avrà un carattere diverso, di preghiera e di raccoglimento, più che di festa e popolare. E’ una scelta che condivido e che rispetto. Sarà un momento di grande spiritualità e di incontro con i profondi valori religiosi testimoniati dal nostro evangelista e protettore».

Il primo cittadino, quindi, spegne ogni polemica. E lascia intendere che approva appieno la linea adottata dall’arcivescovo Moretti. Quanto questo sia dettato dal politically correct non è dato saperlo, fatto sta che questa condivisione si traduce nell’assenza dello spettacolo pirotecnico tanto atteso dai salernitani, e non solo. Una delusione per molti che però non rinunceranno almeno alla classica passeggiata sul Lungomare accompagnata dal tradizionale panino con la milza, che continuerà ad essere venduto sui banchetti lungo la strada della processione.

Chiarito questo dubbio, si apre però subito un’altra questione. Il sindaco parteciperà o meno alla processione del Santo patrono? Al momento, fanno sapere dal suo staff, ancora nulla è stato deciso. Molto probabilmente De Luca stabilirà cosa fare soltanto nella giornata di domani anche se, per ora, la propensione sarebbe quella di non presenziare sempre per rispettare questo carattere diverso dato all’evento religioso ma anche per evitare di dover assistere al mancato ingresso della statua nell’atrio di San Matteo.

Ma se De Luca sembra aver ingoiato l’amaro boccone, lo stesso non si può dire per alcuni salernitani. E di ieri la lettera a firma del gruppo Facebook “Solo per chi ama Salerno” indirizzata a monsignor Moretti e molto critica verso i cambiamenti apportati alla festa. «Proprio non capiamo i motivi per cui lei voglia stravolgere le tradizioni di una festa - si legge nella missiva - sì religiosa ma anche intrisa di salernitanità ed amore per questa città». Il gruppo chiede di reinserire quatto cose: la visita alla caserma della Guardia di finanza, la sosta in piazza Cavour con la richiesta di protezione per i pericoli che possono venire dal mare, l’ingresso al Comune di Salerno e la corsa dei portatori lungo le scale della Cattedrale. Di contro chiedono di inserire altri tre elementi. «Faccia rendere visitabile la cripta del Duomo - scrivono - Lasci aperta la teca con le sacre spoglie del Papa San Gregorio VII e ordini ai parroci di tenere aperte le chiese della città affinchè i turisti possano visitare tali meraviglie, accompagnando così lo sforzo di questa città che, faticosamente, si sta ritagliando uno spazio fra le città turistiche».

Difficile che l’arcivescovo, che non si è piegato nemmeno dopo le polemiche con il Comune e i portatori, accolga queste richieste. Per quest’anno i salernitani si dovranno accontentare di una cerimonia più sobria e, soprattutto, senza fuochi d’artificio. Poi l’anno prossimo si vedrà.

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