«Niente deleghe finché resta sindaco»

Il Governo risponde all’interrogazione dei deputati del Pd e boccia De Luca e consiglio comunale per l’iter adottato

De Luca è senza deleghe perchè finora non si è dimesso dalla carica di sindaco. Mentre l’assise comunale continua a prendere tempo, nella speranza che qualche luminare del diritto possa chiarire ogni perplessità, il Governo nazionale non ha alcun dubbio, nè sul da farsi, nè sui motivi giuridici per cui si è ancora in una fase di stallo. Motivi che ieri, in commissione Trasporti alla Camera, il sottosegretario Rocco Girlanda, ha snocciolato uno ad uno, replicando all’interrogazione presentata da alcuni deputati del Pd. Uno schiaffo per il primo cittadino, scaricato, di fatto, dal suo stesso Esecutivo che gli ha ricordato, come se non bastasse, il procedimento aperto nei suoi confronti dall’Authority. «Faccio rilevare che il ministro Lupi ha manifestato fin dall’inizio la necessità di acquisire preliminarmente da De Luca la declaratoria di cessazione dalla carica di sindaco». Un’esigenza, ha precisato Girlanda, avvertita «sia in ragione della necessità di corrispondere alle vigenti previsioni di legge, sia sotto il diverso profilo dell’opportunità di risolvere situazioni anche solo di potenziale conflitto di interesse rispetto alle tematiche di natura amministrativa connesse al territorio della città». Girlanda poi, ha messo a tacere il sospetto di una esclusione voluta da Lupi per tagliare fuori dagli affari di governo il viceministro salernitano: De Luca non solo è stato coinvolto, ma gli sono state assegnate «specifiche attribuzioni di coordinamento, tra cui quelle relative al complesso settore dell’incentivazione del mercato immobiliare e, più in generale, della casa». Il terzo colpo inferto è quello relativo alla normativa: la ricostruzione operata in più sedi dal sindaco, viene infatti stigmatizzata come «non condivisibile», tant’è che sul punto in questione, «è stato operato e manifestato al viceministro (che non poteva non sapere, ndr) il puntuale richiamo». La sfilza degli articoli di legge occupa mezza pagina della relazione: la sintesi è che per il Governo le cariche di sindaco e viceministro sono incompatibili senza appello. Infine una stoccata spetta pure al consiglio comunale, perchè la procedura finora adottata per l’attivazione delle procedure di decadenza, non appare «idonea a sanare la situazione di incompatibilità riguardante l’esponente di Governo, risolvibile, piuttosto, optando per una delle due cariche». Immediata la reazione del deputato Pd Fulvio Bonavitacola, primo firmatario dell’interrogazione, ma soprattutto fedelissimo del primo cittadino, che si è detto «totalmente insoddisfatto ed incredulo. «A che titolo Lupi inventa una pregiudiziale non prevista dalla legge? Viceversa, proprio il conferimento delle deleghe renderebbe effettivo il cumulo delle due funzioni e metterebbe in condizione l’interessato di compiere l’opzione». Bonavitacola è ritornato a cavalcare la tesi di De Luca, secondo il quale l’incompatibilità «è solo un pretesto utilizzato da Lupi per mantenere il controllo totale e indisturbato dell’intero Ministero, con effetti negativi sull’azione di governo nelle numerose e delicate materie di settore». Il deputato non ha risparmiato neppure il premier Letta: «E’ grave l’inadempienza del presidente del Consiglio, cui spetta in realtà il potere d’iniziativa per il conferimento delle deleghe. Se nei prossimi giorni tale inadempienza dovesse protrarsi ancora, occorre attivare ulteriori e più incisive iniziative politiche e parlamentari». L’esponente del Pd ha poi voluto sottolineare come in passato «in situazioni del tutto analoghe, una simile regola non è stata applicata e si è proceduto al conferimento delle deleghe anche a soggetti che rivestivano l’incarico di sindaco».

©RIPRODUZIONE RISERVATA