Buongiorno Salerno

Niente chiavi ai pm? Sindaco a processo

Ferrari protestava per la soppressione del Tribunale di Sala Consilina e l'annessione a Lagonegro

Quella frase “Seguire le proprie idee e le proprie convinzioni è la chiave del successo”, attribuita a un noto “business philosopher” americano, balenò quel pomeriggio del 16 settembre del 2013 nella mente dell’allora sindaco di Sala Consilina, Gaetano Ferrari. Accadde quando, al termine di un riunione con la commissione manutenzione del tribunale di Lagonegro, decise di non consegnare le chiavi del Palazzo di giustizia ai magistrati. Ferrari, si disse, non potè sopportare lo smacco di cedere il Palazzo di giustizia – soppresso dal ministero – ai giudici di Lagonegro.

E così, a causa di quelle chiavi, è comparso ieri in un’aula giudiziaria con l’accusa di interruzione di pubblico servizio. Un’interruzione durata dalle 5 del pomeriggio del 16 settembre alle 8 del mattino del giorno successivo. Ma tanto è bastato. Quelle chiavi non consegnate hanno così “aperto” all’ex sindaco le porte del Tribunale di Lagonegro. Un processo, malgrado quel rifiuto avesse impedito che potessero scoppiare dei disordini davanti all’ex palazzo di giustizia durante il pomeriggio del 16 settembre. La notte che seguì stemperò gli animi di tanti cittadini, tant’è che nella mattinata del 17 la consegna avvenne in modo indolore. Ora toccherà all’avvocato di Ferrari trovare la “chiave” per portare l’ex sindaco all’assoluzione.