Niente Carta dei Servizi Il Tar intima l’adozione

Il Comune di Salerno finisce nel mirino della magistratura amministrativa Dovranno essere definiti tempi e standard per la fornitura di prestazioni

Carta dei Servizi: il Comune di Salerno dovrà obbligatoriamente dotarsene e dovrà anche verificare che le società affidatarie esterne abbiano regolamentato, così come impone la legge, il rapporto con l’utenza e la valutazione della qualità dei servizi resi. Lo ha stabilito con una recente sentenza il Tar, sezione staccata di Salerno, che ha accolto un ricorso presentato dal Movimento dei Consumatori contro il comune capoluogo per la mancata adozione di una Carta dei Servizi da parte delle società Salerno Energia, Salerno Mobilità e Salerno Sistemi.

Il Tribunale amministrativo ha dichiarato «l’illegittimità del silenzio serbato dall’amministrazione comunale di Salerno e, di conseguenza, l’inedempimento della stessa per omessa adozione della Carta dei servizi e dei consequenziali adempimenti di cui alle leggi 244/2007 e 138/2011». Nel contempo, al Comune è stato imposto non solo di attivarsi come stabilito dalla legge, ma addirittura di farlo “a costo zero” «utilizzando e organizzando le risorse strumentali, finanziarie ed umane già assegnate in via ordinaria e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza dell’ente comunale».

La Carta dei Servizi è un vero e proprio “statuto” del servizio reso all’utenza: consente quindi di valutarne la qualità e l’efficienza (in base a parametri e standard di valutazione che devono essere ben specificati nella Carta), indicando altresì come l’utente-cittadino può attivarsi per presentare reclami o comunque far valere le proprie ragioni. «Il Comune di Salerno – spiega l’avvocato Antonio Bruno, che ha curato il ricorso per conto del Movimento dei Consumatori – ha ora novanta giorni di tempo per adeguarsi. Se non la farà, valuteremo una eventuale “class action” amministrativa».

Cosa cambierà in concreto, con la Carta dei servizi, per i cittadini-utenti? «Innanzitutto – spiega l’avvocato Bruno – i cittadini, per il tramite delle associazioni, saranno attivamente partecipi alla redazione della Carta che dovrà indicare gli standard di qualità ed efficienza, e le penali o le sanzioni in caso di anomalie, difformità, sospensioni del servizio. Il cittadino insomma, attraverso la Carta dei Servizi, diventa un vero e proprio controllore della pubblica amministrazione». Con pesanti ripercussioni anche per funzionari e dirigenti responsabili del servizio che, ove mai questo non fosse rispondente agli standard previsti, perderebbero il diritto a indennità di risultato e premi retributivi legati agli obiettivi.

A pagare le inefficienze, insomma, non saranno più solo i malcapitati utenti.

Remo Ferrara

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