alba
Niente bozze dei contratti Possibile stato di agitazione
Mancano due settimane al 2018, ma i dipendenti di Alba non hanno ancora visto le bozze dei nuovi schemi contrattuali per l’igiene urbana e la manutenzione. E adesso i sindacati minacciano la ripresa...
Mancano due settimane al 2018, ma i dipendenti di Alba non hanno ancora visto le bozze dei nuovi schemi contrattuali per l’igiene urbana e la manutenzione. E adesso i sindacati minacciano la ripresa d’uno stato d’agitazione sospeso e mai revocato. È scritto in una nota che Erasmo Venosi e Alfonso Rianna, di Fp Cgil, Ezio Monetta, di FitCisl, Vincenzo Della Rocca, di Cisl Fp, Gennaro Scarano, di UilTrasporti, e Carlo Astone, di Uil Fpl hanno inviato a Cecilia Francese e all’amministratore unico della partecipata, Luigi Giampaolino.
I rappresentanti provinciali delle sigle sindacali fanno riferimento ai capitolati d’oneri approvati il 28 e il 30 dicembre dello scorso anno: «Sono in scadenza», scrivono alla sindaca e al manager. Venosi e gli altri ricordano che «nell’ultimo verbale redatto in sede di incontro sindacale, l’amministrazione s’era impegnata a un confronto preliminare per il rinnovo». Un dialogo ritento «fondamentale» per evitare ulteriori azioni di protesta, e di preciso «la ripresa dello stato d’agitazione, attualmente soltanto sospeso». Da qui la richiesta d’un incontro urgente. A Palazzo di Città s’era parlato d’un contratto triennale: gli operai e i vertici municipali s’erano accordati perché le bozze venissero mostrate prima del 12 dicembre.
In maggioranza si discute molto sul futuro della partecipata: la sindaca Francese ha parlato pure di semiprivatizzazione dell’azienda, mentre i pattisti, gli otto dissidenti della maggioranza, vorrebbero che la società rimanesse pubblica. C’è inoltre da sciogliere il nodo della governance: l’amministratore vuole troncare i rapporti con Giampaolino, che pure vorrebbe dimettersi però non è affatto disposto a lasciare l’incarico prima che il Comune provveda al pagamento degli f24.(c. l.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I rappresentanti provinciali delle sigle sindacali fanno riferimento ai capitolati d’oneri approvati il 28 e il 30 dicembre dello scorso anno: «Sono in scadenza», scrivono alla sindaca e al manager. Venosi e gli altri ricordano che «nell’ultimo verbale redatto in sede di incontro sindacale, l’amministrazione s’era impegnata a un confronto preliminare per il rinnovo». Un dialogo ritento «fondamentale» per evitare ulteriori azioni di protesta, e di preciso «la ripresa dello stato d’agitazione, attualmente soltanto sospeso». Da qui la richiesta d’un incontro urgente. A Palazzo di Città s’era parlato d’un contratto triennale: gli operai e i vertici municipali s’erano accordati perché le bozze venissero mostrate prima del 12 dicembre.
In maggioranza si discute molto sul futuro della partecipata: la sindaca Francese ha parlato pure di semiprivatizzazione dell’azienda, mentre i pattisti, gli otto dissidenti della maggioranza, vorrebbero che la società rimanesse pubblica. C’è inoltre da sciogliere il nodo della governance: l’amministratore vuole troncare i rapporti con Giampaolino, che pure vorrebbe dimettersi però non è affatto disposto a lasciare l’incarico prima che il Comune provveda al pagamento degli f24.(c. l.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA