il caso

Niente botti a Capodanno, aumentano i comuni senza fuochi

Come a Salerno, divieti in grandi e piccole città. A Cesena e Cortina d'Ampezzo dura per tutto l'anno, a Bologna fino al 7 gennaio

SALERNO. Con l’avvicinarsi della notte di San Silvestro, si allunga la lista dei comuni che hanno detto "no" ai botti di Capodanno. Oltre a Salerno, Venezia, Vicenza e Cagliari vanno aggiunte Bologna, Milano, Torino e Palermo. Da nord a sud i divieti sono essenzialmente per evitare rischi alle persone e all’aria che respiriamo, ma anche per evitare forti stress agli animali domestici. Il Codacons ha comunque diffidato gli ottomila sindaci italiani a disporre il divieto sul proprio territorio ai fuochi d’artificio in occasione dell’ultimo dell’anno. «Già molti comuni hanno risposto al nostro appello lanciato negli ultimi giorni, emanando delibere che vietano i botti nella notte del 31 dicembre - spiega l’associazione - ma occorre fare di più».

I carabinieri e la Croce rossa suggeriscono per chi proprio volesse accendere i fuochi d'artificio, di farlo all’aperto e ponendo attenzione alla direzione in cui si lanciano, evitando naturalmente di accendere quelli trovati per terra.

Dal punto di vista della durata dello stop ai "botti", Salerno è tra le città più severe, giacchè il divieto è stato disposto dal 31 dicembre al 6 gennaio 2016, «in luoghi sia pubblici che privati»; le multe per i trasgressori vanno dai 25 ai 500 euro, accompagnate dal sequestro del materiale impiegato. Il record spettà però a Cortina d’Ampezzo e Cesena, estendono lo stop ai "botti" per tutto l’anno. Mentre a Bologna il divieto è partito già dalla vigilia di Natale e durerà fino al 7 gennaio, con sanzioni da 100 a 500 euro.

A Milano, per i trasgressori delle ordinanze firmate dal sindaco Giuliano Pisapia, prevista una sanzione fino a 500 euro. A Venezia domani e il primo gennaio sarà vietato «usare o portare con sé materiale esplodente nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, accendere fuochi, far esplodere petardi, castagnole, e simili artifici esplodenti e rumorosi». Ai trasgressori sarà applicata una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 500 euro. Scelta simile anche a Vicenza. «Il Capodanno è un momento di festa e proprio per questo deve essere una festa per tutti - ha ricordato il sindaco Achille Variati - invito pertanto i cittadini a non utilizzare i cosiddetti "botti" non solo in luoghi pubblici, ma anche nelle aree private, perché c’è il rischio di provocare danni alle persone, in particolare ai bambini, e agli animali». Chi viola il divieto va incontro ad una sanzione di 50 euro e al sequestro amministrativo del materiale usato. Anche Cagliari ha detto "no" ai botti. «Da parte nostra - si legge in una nota del Comune - come ogni anno dal 2011 a oggi, abbiamo rinunciato ai fuochi d’artificio in città per ogni occasione e così faremo anche la notte del 31 dicembre». A Torino, ancora, botti banditi la notte di Capodanno mentre è partita anche quest’anno una campagna di sensibilizzazione dando seguito a una tradizione che va avanti dal 2011.

Ma lo stop ai botti di Capodanno tocca anche Genova, Vercelli, Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Palermo, Lucca e Aosta.