Niente assegno di cura Salta visita specialistica per il figlio autistico

L’odissea burocratica dei genitori di un ventottenne «Il Piano di zona sta pagando in modo discrezionale»

Attendono ancora che venga saldato il loro assegno di cura. Nel frattempo sono stati costretti a negare al figlio autistico una visita specialistica e stanno peregrinando da un ufficio all’altro per cercare di risolvere il problema. È la storia di Daniele Napoletano, un ragazzo di 28 anni che ha bisogno di cure e assistenza continua, ma che a causa dei ritardi della burocrazia rischia di restare senza aiuti. Suo padre Alfonso e sua madre Giuseppina Croce hanno lanciato il grido d’aiuto a inizio ottobre. Da allora solo promesse. Nulla si è mosso, almeno per loro. «Alcuni assegni di cura sono stati elargiti – ha dichiarato Alfonso Napoletano –, mentre per mio figlio non ci sono i soldi. A che mi risulti, il Piano di zona sta pagando in maniera discrezionale». Napoletano ha interpellato pure la Regione: «I responsabili degli uffici preposti mi hanno detto che la determina è stata fatta ed è stato incaricato il comune capofila di Scafati ad andare incontro alle nostre richieste. Ma finora nessuno ci ha ascoltato. Chiedo alla dottoressa Di Somma di ascoltare il nostro grido. Stiamo rinunciando anche a delle visite specialistiche».

Insomma, da Napoli dicono che l’iter è stato rispettato, ma a Scafati dicono il contrario. Maddalena Di Somma, coordinatrice del Piano di zona S1, ha detto che «la Regione ha fatto solo la determina, ma non ha girato i fondi per tutti. Il comune di Scafati sta anticipando in proprio per gli assegni. Ultimamente abbiamo liquidato ben tre mensilità».

Ma non basta aver ricevuto la copertura fino a luglio, si sono accumulati altri cinque assegni. Per andare incontro alle esigenze di Daniele, i Napoletano hanno anche cambiato casa, come prescritto dalle Regione. Fanno tutto per Daniele. Ma questo tutto non può essere fatto senza un adeguato sostegno delle istituzioni pubbliche, che consenta di pagare le spese per l’assistenza domiciliare o sostenere i costi di visite mediche.

Disagi del genere non sono inediti. Già lo scorso anno l’assegno di cura fu erogato a singhiozzo, tant’è che dopo una serie di sollecitazioni intervenne direttamente la Regione. Appena pochi mesi di normalità e si sono ritrovati punto e a capo. I Napoletano hanno optato per l’assegno di cura e non per l’assistenza domiciliare perché hanno potuto scegliere assistenti qualificati e specializzati. Da quando si rivolgono all’Anfass di Salerno, spiegò a ottobre la signora Croce, «in Daniele si è pure ridimensionata l’aggressività».

Salvatore D’Angelo

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