Nicole soffocata dal cordone ombelicale 

L’autopsia deve però ancora chiarire se la morte è avvenuta nell’utero. Oggi i funerali a San Valentino Torio

Soffocamento causato dal cordone ombelicale. È questa - secondo l’autopsia effettuata ieri - la causa che ha portato alla morte di Nicole Vertolomo, la bimba nata senza vita domenica scorsa all’ospedale di Sarno e per cui sono indagate 12 persone. Ieri l’esame irripetibile, presso la camera mortuaria del “Martiri del Villa Malta” e alla presenza di alcuni periti di parte, si è svolta con l’ausilio di quattro consulenti tecnici nominati dalla Procura di Nocera Inferiore: il medico legale Ivana Cataldi, il ginecologo Giuseppe Botta, il neonatologo Antonino Di Torio e l’anatomopatologo Antonio Perna. Sempre a loro, ieri alle 13 al Palazzo di Giustizia di via Falcone, è stato conferito l’incarico dal pm Valeria Vinci, titolare dell’inchiesta, affinché accertino se la morte di Nicole è avvenuta in utero o subito dopo la nascita, oltre a vagliare la cartella clinica già sequestrata dai poliziotti e valutare le eventuali responsabilità dei medici coinvolti.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, avvenuta nell’esame durato circa 90 minuti, Nicole è morta per un nodo venutosi a creare nel cordone ombelicale, che l’ha portata a non respirare più in poco tempo. Una questione che a volte, in modo del tutto naturale, si viene a creare e condiziona non poco il parto. L’aspetto su cui si concentreranno la dottoressa Cataldi e gli altri consulenti sarà invece un’altra: c’è stato il tempestivo intervento dei medici sin dai primi segnali di sofferenza avvertiti dalla madre della piccola, la signora Nunzia Mancuso, e fino al momento dell’ingresso in sala operatoria per il parto cesareo, oppure Nicole poteva essere salvata? A questa domanda i medici incaricati dalla Procura di svolgere l’autopsia risponderanno entro 90 giorni, tempo entro il quale saranno effettuati gli esami istologici, studiato il tracciato cardiografico della signora Mancuso e visionata la cartella clinica della partoriente.
Al momento, inoltre, non è escluso che gli indagati, nei prossimi giorni, possano produrre una memoria difensiva sul caso, sottolineando che tutta la procedura prevista in sala operatoria è stata rispettata, con l’équipe del “Martiri del Villa Malta” che era pronta anche con personale specifico atto a rianimare la bimba, poiché la situazione già risultava critica sin dalle prime battute del ricovero in ospedale della mamma di Nicole.
Inoltre, salvo eventuali decisioni dell’ultim’ora, i parenti della signora Mancuso, tra cui il marito Roberto Vertolomo, non saranno denunciati dalla Procura per i danneggiamenti alla sala operatoria e la successiva aggressione al ginecologo avvenuti negli attimi successivi alla tragedia. Infatti il magistrato, in virtù dello stato psicologico in cui si trovavano una volta ricevuta la tragica notizia della morte della piccola, non perseguirà i familiari dei Vertolomo.
Già oggi, intanto, si terranno i funerali della piccola a San Valentino Torio, dove risiedono i genitori.
Domenico Gramazio
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