«Nessuno si senta rottamato»

L’accorato appello di don Sparano in apertura del Triduo Pasquale. Moretti cita papa Francesco e don Milani

Com’è tradizione, ieri un lungo corteo ha attraversato via Roberto il Guiscardo, per recarsi nella cattedrale di Salerno e partecipare alla messa crismale, in cui si rinnovano le promesse sacerdotali. Ad aprire il corteo sono stati i bambini della parrocchia di San Gregorio Magno, poi i giovani della parrocchia S. Maria della Misericordia di San Gregorio Magno, a seguire i diaconi, i seminaristi, i sacerdoti della vasta arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, l’arcivescovo Luigi Moretti e l’arcivescovo emerito Gerardo Pierro. All’inizio della celebrazione in cattedrale, a portare il saluto all’arcivescovo, nel giorno che ricorda l’istituzione del sacerdozio da parte di Gesù, è stato don Fernando Sparano. Con i suoi 85 anni – di cui 63 di sacerdozio – don Fernando è tra i presbiteri più anziani della diocesi. E proprio a questi ultimi ha voluto dedicare parte del suo indirizzo di saluto, ricordando a tutto il popolo di Dio che «per i sacerdoti che hanno lasciato l’incarico per limiti di età non bisogna parlare di rottamazione, non devono sentirsi inutili, possono continuare a dare il loro validissimo contributo». Poi rivolgendosi al ministero dell’arcivescovo ha immaginato «che vi siano tanti momenti radiosi e di gioia, come momenti di stanchezza e di lacrime, che fanno parte della natura umana».

Nel ringraziarlo, l’arcivescovo Moretti, ha sottolineato il dono ed il valore dell’unità e della comunione tra i presbiteri: «Gesù è stato amico anche di Giuda, che sapeva lo avrebbe tradito. L’amicizia di Cristo deve diventare per noi comunione ed unità per essere testimoni. Questi sono impegni quasi prioritari, che Gesù mette in primo piano nel suo rapporto con i discepoli». Al termine della messa crismale, l’arcivescovo ha consegnato a tutto il clero la sua lettera ai sacerdoti, scritta in occasione del Giovedì Santo e della Pasqua. «La commozione che sento nel cuore – continua Moretti –  è dovuta anche al fatto che oggi percepisco in modo specialissimo la vicinanza di questo Presbiterio. Tutti voi siete fraternamente associati a me nel rinnovare con gioia e senso di responsabilità le promesse solennemente pronunciate nel giorno della nostra Consacrazione sacerdotale. We care avrebbe detto don Milani. A noi interessa la vita dei nostri fedeli, ciascuno di essi ci sta a cuore!». Nella missiva c’è un forte richiamo alla parole di Francesco che invita ad uscire dalle chiese e dalle sacrestie per andare incontro alla gente: «Il Santo Padre sogna ministri capaci di riscaldare il cuore alla gente, di camminare nella notte con loro, di dialogare con le loro illusioni e delusioni, di ricomporre le loro disintegrazioni. Anche io chiedo a ciascuno di voi di accostarsi con rispetto e di riconoscere onestamente le ferite che sono presenti nei cuori di quanti vi circondano, delle vostre famiglie, dei vostri confratelli, dei vostri parrocchiani». Il triduo pasquale nella cattedrale prosegue stasera alle 19 con la celebrazione della Passione del Signore. Domani veglia pasquale in Duomo alle 23, domenica messa alle 12, entrambe presiedute da Moretti.

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