«Nessuna ombra sull’affido della villetta» 

L’assessore Vecchio e le accuse sulla “Delfino srl”: «Espletati tutti i controlli, anche ai sensi della legislazione antimafia»

L’assessore che rivendica a spada tratta la legittimità dell’assegnazione, i dissidenti di maggioranza che parlano d’uno scollamento tra politica e burocrazia, i democratici che attaccano duramente i vertici di Palazzo di Città. È scontro a viso aperto sull’aggiudicazione definitiva del suolo per il chiosco all’interno della villetta “Ezio Maria Longo”. La politica reagisce all’indomani della divulgazione della composizione societaria della “Delfino”, la società a responsabilità limitata che s’è aggiudicata l’assegnazione ventennale dello spazio pubblico e che appartiene al 15 per cento a Cosimo Cataldo, il quarantenne buttafuori battipagliese che a gennaio dovrà comparire davanti ai giudici in udienza preliminare e difendersi dai pm che lo accusano di tentata estorsione nell’ambito dell’inchiesta sulla guerra dei “pierre” per il controllo delle serate nelle discoteche salernitane.
«Non c’è ombra alcuna sull’affidamento della villetta comunale», commenta senza mezzi termini l’assessore Stefania Vecchio. L’amministrativista parla di «una regolare procedura», e specifica che «il Comune di Battipaglia ha espletato tutti i doverosi controlli, anche ai sensi della legislazione antimafia, sull’intera compagine societaria». Al termine dell’iter, per la Vecchio, «il dirigente del settore delle politiche comunitarie, Pasquale Angione, ha determinato l’affidamento della villa di via Domodossola alla “Delfino srl” perché non c’era alcun motivo ostativo».
Angione aveva scritto che la villetta veniva aggiudicata definitivamente senza informativa antimafia. La Vecchio chiarisce che la società «possedeva tutti gli indefettibili requisiti per la partecipazione alle gare, così come cristallizzati nell’articolo 80 del Codice dei contratti, attinenti anche la moralità dei soggetti partecipanti alla gara». L’assessore all’urbanistica conclude così: «La legalità è sempre stata la stella polare di quest’amministrazione, e ogni azione è posta in essere con questi crismi».
C’è chi è scontento, però, ed è Valerio Longo, capogruppo forzista e fratello del compianto Ezio Maria, illustre personalità battipagliese alla quale è dedicata la villetta comunale al centro delle polemiche. Il berlusconiano ravvisa «uno scollamento tra il potere politico e quello burocratico che, quando l’amministrazione è debole, decide autonomamente». Parla inoltre di Palazzo di Città come di una Torre di Babele, nella quale «non si sa chi comanda, e quindi accadono cose simili». Longo denuncia poi «un’improvvisazione che riguarda l’assegnazione degli spazi pubblici, il problema dei rifiuti, la programmazione degli eventi e la gestione del sistema produttivo» e conclude: «È un caos completo».
Parere simile a quello di Davide Bruno: il segretario cittadino del Partito democratico parla di due pesi e due misure: «La legalità e la trasparenza si dimostrano concretamente in ogni atto amministrativo, e assumendo comportamenti uniformi». E a detta di Bruno ciò non accade: «La villa comunale non è curata da un anno e mezzo, ci sono tanti ritardi per l’affidamento di altri tipi di servizi e strutture ma, proprio laddove bisogna avere attenzione, si procede in maniera frettolosa».
Carmine Landi
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