“identità scafatese” insiste

«Nessun tavolo di trattative Raccontano troppe bugie»

SCAFATI. Sono lontani i tempi in cui una grande coalizione di uomini e donne rendeva il sindaco Pasquale Aliberti incrollabile e resistente a tutto e a tutti. Nell’Agro nocerino-sarnese, il primo...

SCAFATI. Sono lontani i tempi in cui una grande coalizione di uomini e donne rendeva il sindaco Pasquale Aliberti incrollabile e resistente a tutto e a tutti. Nell’Agro nocerino-sarnese, il primo cittadino di Scafati godeva di una maggioranza invidiabile, pronto a sostenerlo senza se e senza ma. Oggi poco è rimasto di quella maggioranza, diventata, sotto certi aspetti, quasi invisibile.

Nelle ultime settimane tanti consiglieri hanno deciso di abbandonare la maggioranza dichiarandosi indipendenti, tanto da rendere difficile, la scorsa settimana, l’approvazione del bilancio consuntivo. Ora, in vista delle consultazioni grazie alle quali il sindaco Aliberti capirà se ci sono o meno i presupposti per continuare, i consiglieri comunali del gruppo “Identità Scafatese” dichiarano di non volersi nemmeno sedere al tavolo delle trattative: «Abbiamo presentato un documento al sindaco che conteneva delle proposte, prontamente smontate pubblicamente – è il parere di Stefano Cirillo – abbiamo saputo che in seguito ci sono state delle trattative politiche il cui esito non ci interessa, la nostra scelta dà tutto il tempo al sindaco di fare le sue riflessioni. A un certo punto il vicesindaco ci ha annunciato che il primo cittadino aveva accettato il nostro documento, ma non è arrivata mai una conferma di accettazione da parte di tutti gli altri consiglieri, né ha sottoposto ad alcuno un documento condiviso, questo perché non ha una maggioranza. Non ci siederemo al tavolo delle trattative perché dicono troppe bugie e noi abbiamo le prove».

Rincara la dose Daniela Ugliano: «Non facciamo parte più della maggioranza e qualora il sindaco continuasse comunque a governare, saremo indipendenti. Quasi sicuramente saremo assenti alla prossima votazione sul consuntivo 2015. Non scendiamo a compromessi perché non abbiamo chiesto nulla e nulla vogliamo».

Ora il sindaco Aliberti ha venti giorni per ritirare le dimissioni. Altrimenti sarà commissariamento. Una situazione complicata in una città già profondamente toccata dalle vicende giudiziarie.(l. n.)

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