Neonato morto, a processo tre sanitari

Giallo su un parto avvenuto alla clinica Tortorella: il bimbo fu dato alla madre ma secondo la Procura era già senza vita

Quando il personale medico diede in braccio alla mamma quel bimbo appena nato, sembrava che tutto fosse andato per il meglio; fu la donna ad accorgersi invece che il bambino era caldo ma non respirava, e a dare l’allarme. Era il luglio dello scorso anno, alla clinica Tortorella, e ora per quel neonato morto la Procura ha disposto che due ginecologi e un’ostetrica vadano a processo. È stato il sostituto procuratore Cristina Giusti a firmare il decreto di citazione a giudizio, ritenendo che i tre sanitari debbano rispondere non di omicidio colposo ma di interruzione di gravidanza, perché secondo la consulenza del medico legale il piccolo sarebbe venuto al mondo già privo di vita. Una tesi che non convince del tutto la famiglia, che valuterà come agire nel processo e che intanto ha deciso di opporsi al provvedimento di archiviazione chiesto dal magistrato per gli altri due indagati: il pediatra e l’anestesista che intervennero in clinica. Secondo l’avvocato Laura Ceccarelli, che assiste la coppia di genitori di Bellizzi, ci sarebbero state infatti delle falle nell’assistenza: o perché il neonato non fu rianimato in tempo o perché nessuno, prima dell’allarme della madre, fu in grado di accorgersi che il bambino era nato morto. Di certo c’è che quella giornata che doveva essere di gioia si trasformò in tragedia e che da allora la trentenne Laura Gorga e il marito Francesco Moscariello chiedono di avere giustizia e di capire cosa sia davvero accaduto in quella sala parto della clinica privata. Secondo il ginecologo che aveva in cura la donna – e che è adesso imputato – la sua era stata una gravidanza quasi perfetta. Eppure l’autopsia eseguita dai medici legali Maiese e Del Duca ha rivelato che il piccolo è nato sì perfettamente formato, ma con i polmoni occlusi. Per questo la mamma non sentì il suo respiro e per questo si sarebbe verificato il decesso.

A processo, oltre al medico che ha seguito la donna durante la gravidanza e ha effettuato le manovre del parto – ci sono anche l’ostetrica e l’altro ginecologo che all’inizio del travaglio ruppe le acque per accelerare le operazioni. Per loro la prima udienza del dibattimento è fissata agli inizi del prossimo anno. A breve, invece, il giudice delle indagini preliminari dovrebbe fissare la camera di consiglio sull’opposizione all’archiviazione per gli altri due indagati.

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