giffoni valle piana
Nella necropoli Ercole non c’è, la foto è falsa
GIFFONI VALLE PIANA. La vera statuetta che raffigura Ercole ritrovata nella piccola necropoli a Giffoni Valle Piana, è quella esposta al Museo archeologico nazionale di Pontecagnano. Dagli inizi...
GIFFONI VALLE PIANA. La vera statuetta che raffigura Ercole ritrovata nella piccola necropoli a Giffoni Valle Piana, è quella esposta al Museo archeologico nazionale di Pontecagnano. Dagli inizi degli anni ’70 ad oggi sono un falso le foto che girano e pubblicizzano una statua che a Giffoni non c’è mai stata. «Il vero Ercole è quello che vedete esposto da noi», conferma la direttrice del Museo di Pontecagnano, Luigina Tomay.
Le foto che da anni hanno girato tra varie pubblicazioni e documentazioni storiche culturali hanno mostrato purtroppo tutt’altra cosa in quanto lì sotto quella statuette di bronzo non c’è mai stata. È stato solo frutto di fantasia fare credere così. Chissà perché. Giustamente ora molti si chiedono chi fece circolare e diffondere una foto diversa. Forse non sapeva nemmeno lui dove fosse finito l’originale. Si era talmente radicato nell’immaginario collettivo dei giffonesi e delle migliaia di visitatori che per anni l’hanno osannato.
Il tempietto fortunatamente è lì (Ercole è ben custodito al museo di Pontecagnano), ed è risalente al terzo secondo secolo avanti Cristo, venuto alla luce durante gli scavi di un palazzo nel 1966, nel rione Campo a quattro passi dalla centralissima piazza Umberto I. La struttura in parte fu salvata grazie anche alle lotte dell’indimenticabile storico giffonese Riccardo Di Martino. È purtroppo accessibile attraverso alcuni gradini sotterranei nascosti sotto una piccola botola di ferro. Nel sito archeologico risalente al primo secolo è ben visibile sul pavimento una epigrafe voluta da un alto imperiale romano, Tito Fundanio Opato, senatore del popolo.
Recentemente l’amministrazione comunale si è adoperata attraverso lavori di ammodernamento dell’ingresso ed è inserita nei vari percorsi culturali ed archeologici visitabili a Giffoni Valle Piana. Sarebbe però opportuno installare nel tempietto un impianto elettrico permanente, senza dover ricorrere ogni volta ad allacci elettrici volanti di fortuna. Dopo di che all’ingresso non sarebbe male collocare una nuova segnaletica turistica e mostrare la vera foto del “nuovo” Ercole.
Piero Vistocco
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Le foto che da anni hanno girato tra varie pubblicazioni e documentazioni storiche culturali hanno mostrato purtroppo tutt’altra cosa in quanto lì sotto quella statuette di bronzo non c’è mai stata. È stato solo frutto di fantasia fare credere così. Chissà perché. Giustamente ora molti si chiedono chi fece circolare e diffondere una foto diversa. Forse non sapeva nemmeno lui dove fosse finito l’originale. Si era talmente radicato nell’immaginario collettivo dei giffonesi e delle migliaia di visitatori che per anni l’hanno osannato.
Il tempietto fortunatamente è lì (Ercole è ben custodito al museo di Pontecagnano), ed è risalente al terzo secondo secolo avanti Cristo, venuto alla luce durante gli scavi di un palazzo nel 1966, nel rione Campo a quattro passi dalla centralissima piazza Umberto I. La struttura in parte fu salvata grazie anche alle lotte dell’indimenticabile storico giffonese Riccardo Di Martino. È purtroppo accessibile attraverso alcuni gradini sotterranei nascosti sotto una piccola botola di ferro. Nel sito archeologico risalente al primo secolo è ben visibile sul pavimento una epigrafe voluta da un alto imperiale romano, Tito Fundanio Opato, senatore del popolo.
Recentemente l’amministrazione comunale si è adoperata attraverso lavori di ammodernamento dell’ingresso ed è inserita nei vari percorsi culturali ed archeologici visitabili a Giffoni Valle Piana. Sarebbe però opportuno installare nel tempietto un impianto elettrico permanente, senza dover ricorrere ogni volta ad allacci elettrici volanti di fortuna. Dopo di che all’ingresso non sarebbe male collocare una nuova segnaletica turistica e mostrare la vera foto del “nuovo” Ercole.
Piero Vistocco
©RIPRODUZIONE RISERVATA.