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Nella Grotta della Saletta due anni fa altre tre vittime

CENTOLA. La bellezza incantevole dei luoghi è il peggior contrasto immaginabile con la scia di vittime delle immersioni a Palinuto. Due anni fa, il 19 agosto del 2016, nel corso di un’immersione...

CENTOLA. La bellezza incantevole dei luoghi è il peggior contrasto immaginabile con la scia di vittime delle immersioni a Palinuto. Due anni fa, il 19 agosto del 2016, nel corso di un’immersione nella grotta della Saletta persero la vita tre subacquei: Mauro Cammardella, titolare di un centro diving, l’istruttore Mauro Tancredi e Silvio Anzola: il corpo di quest’ultimo fu recuperato solo dopo diversi giorni di ricerche perché era rimasto intrappolato in un cunicolo.
I tre erano partiti con una barca a bordo della quale c’erano dodici persone ma una volta arrivati alla grotta si erano divisi in sottogruppi: Cammardella, Tancredi e Anzola erano andati in quello che era considerato il punto più pericoloso e profondo, dove grotte bellissime e angoli suggestivi di mare ogni anno richiamano centinaia di sub. Ma la bellezza e l’incanto del mare talvolta risultano pericolose anche per i nuotatori e i subacquei più esperti.
Ancora prima, ma occorre risalire al 30 giugno del 2012, in una immersione sempre nelle stesse acque, persero la vita quattro sub. In quel caso l’incidente avvenne nella zona della Grotta del Sangue e altre quattro persone riuscirono a salvarsi. Le quattro vittime persero invece l’orientamento a causa del fango che si sollevò all’interno della grotta proprio durante l’immersione.
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