L’OPERA

Nell’olio su tela un’originale iconografia dell’unione

SALERNO. A Sala Consilina, nella chiesa di S. Stefano, è conservato un dipinto ad olio su tavola di grandi dimensioni (cm. 300 x 205) di Giovanni de Gregorio raffigurante la “Madonna della...

SALERNO. A Sala Consilina, nella chiesa di S. Stefano, è conservato un dipinto ad olio su tavola di grandi dimensioni (cm. 300 x 205) di Giovanni de Gregorio raffigurante la “Madonna della Consolazione con i Santi Agostino, Stefano, Maria Maddalena e Monica”, siglato e datato PFn. P. 1610. Il dipinto risente di componenti rappresentative tardo cinquecentesche, con influssi stilistici che rimandano a modelli legati alla pittura del suo antico maestro Fabrizio Santafede e di Silvestro Buono, ma vi sono richiami anche a maestri fiamminghi, come Cornelis Smet e Wenzel Cobergher. Sui volti dei personaggi si nota un certo espressionismo coloristico e fisiognomico e una spiccata sensibilità cromatica, in linea con la contemporanea produzione pittorica tardomanierista del primo decennio del XVII secolo a Napoli.

La commissione dell’opera certamente fu opera di una confraternita di Cinturati agostiniani, intitolata alla Madonna della Consolazione, presente nella chiesa salese. Iconograficamente, nell’opera sono raffigurati S. Agostino e S. Monica nell’atto di reggere la cintura in cuoio dell’abito religioso agostiniano, visto come strumento di salvezza e di indulgenza per tutte le anime del Purgatorio. Si tratta di un’iconografia di unione, originale e rara, perché lega l’iconografia della “Madonna della Cintola” con quella della “Madonna della Consolazione”. (g. p.)