Nell’Agro garantita l’emergenza

Ma il direttore dell’Umberto I di Nocera ammette: «Ci saranno dei disagi»

NOCERA INFERIORE. A perdere saranno sicuramente gli ambulatori, i reparti di radiologia e l’elezione. I direttori sanitari degli ospedali dell’area nord della provincia di Salerno stanno facendo i salti mortali per coniugare i nuovi orari lavorativi con i servizi forniti. La legge 161 cozza con il blocco del turn over. Se per i primi giorni si è riusciti a fronteggiare il problema, difficilmente questo potrà essere assicurato nel breve e medio termine. L’“Umberto I” di Nocera Inferiore è quello più in crisi. In viale San Francesco si devono far quadrare la grossa mole di utenza, la grande offerta specialistica e le circa 100 unità che in due anni sono andate via senza essere sostituite a causa del blocco del turn over. Il direttore sanitario Maurizio D’Ambrosio è consapevole che «per rispettare la legge alcune attività andranno in sofferenza», in particolare potranno essere sacrificati «i servizi di elezione». Rischieranno anche i laboratori: «Qualcuno per l’esterno sarà sicuramente soppresso, specialmente se non sono di secondo livello». Un ruolo importante per supplire queste limitazioni «lo dovranno svolgere i distretti».

D’Ambrosio è consapevole che, nonostante si profili la possibilità di sforare i budget di orario aggiuntivo, queste disponibilità potrebbero essere comunque insufficienti. Saranno garantiti, invece, «emergenza e urgenza». A Pagani ci sarebbero difficoltà per la radiologia e per «gestire i turni e le terapie al centro Tau», ovvero la terapia orale anticoagulante. Anche a Sarno rischia la radiologia, «seppure stiamo cercando di tamponare il problema», ha detto il direttore del “Martiri del Villa Malta” Vincenzo Crescenzo. Scompariranno quasi del tutto gli ambulatori. «Il nostro compito - ha continuato Crescenzo - è garantire sia il pronto soccorso che i livelli essenziali di assistenza». Il direttore sarnese ha le idee chiare: «Alcune strutture non hanno ragione di esistere, ecco perché non ce la facciamo con medici, infermieri». Sarno ha pure competenze sul laboratorio analisi h12 del “Mauro Scarlato” di Scafati, un altro servizio che probabilmente sarà tagliato. «Il laboratorio non mi preoccupa - ha detto il direttore scafatese Aristide Tortora - perché le provette si trasportano». A destare qualche perplessità è la radiologia. Tortora ha chiesto alla struttura commissariale di garantire, però, due unità in più per la terapia intensiva respiratoria e il servizio di cardiologia. «Finora abbia ottemperato con lo straordinario - ha detto il direttore sanitario dello “Scarlato” - ma con le 11 ore diventa complesso». Questi due servizi sono propedeutici per la broncopneumologia, che seppur ubicata a Scafati dipende da Nocera Inferiore. Tortora ha chiesto a Salerno di poter sforare con l’attività professionale e ieri ha «notificato ai medici in servizio a Scafati di svolgere orario aggiuntivo presso altre strutture».

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