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Nel Salernitano pochi i giovani donatori abituali di sangue

I progressi della medicina e il miglioramento delle condizioni assistenziali fanno sì che in Italia ci sia sempre bisogno di molto sangue. Donare, perciò, può significare salvare una vita in pericolo....

I progressi della medicina e il miglioramento delle condizioni assistenziali fanno sì che in Italia ci sia sempre bisogno di molto sangue. Donare, perciò, può significare salvare una vita in pericolo. Da ben cinquantasette anni l’Avis di Salerno si prende cura degli ammalati grazie soprattutto al supporto dei volontari anonimi.

«L’unica possibile fonte di approvvigionamento – spiega Luigi Amoroso direttore dell’Avis Salerno – è l’uomo, dal momento che non è ancora possibile riprodurlo in laboratorio». In Italia ci sono oltre novecentotrentamila associati di questi dodicimila sono presenti nel Salernitano. «La maggior parte sono uomini rispetto alle donne», prosegue Amoroso che spiega come oggi sia necessario che ci sia un donatore periodico e non occasionale: «Donatori non ci si improvvisa, non bisogna aspettare le emergenze come quelle del terremoto del 24 agosto. C’è bisogno di costanza».

E aggiunge: «Non ci si improvvisa donatori e non si può essere donatori solo di fronte alle emergenze tragiche e collettive. Dovremmo riuscire a garantire ai nostri ospedali una certa continuità di scorta di sangue per gli eventi ed interventi quotidiani».

Ad essere in calo, in questo momento, sono soprattutto le donazioni da parte dei giovanissimi: «Purtroppo i nostri donatori appartengono ad una fascia d’età alta, quando poi si potrebbe cominciare a donare già dall’età di 18 anni».

Presente all’incontro di ieri mattina, presso la sala Giunta del Comune, anche Mario Santoriello che ha soli diciotto anni ed è uno tra i più giovani donatori salernitani: «Ho cominciato a donare perché più volte nella mia famiglia c’è stato bisogno. Spesso i giovani per pigrizia o mancanza di tempo non donano, il nostro obiettivo adesso è di andare nelle scuole a parlare con i giovanissimi».

Inoltre sabato 3 dicembre, alle ore 17, ci sarà un incontro, presso la ex colonia san Giuseppe in via Allende, con i numerosi donatori di sangue a cui saranno consegnate delle benemerenze, quale piccolo segno di riconoscenza e di gratitudine per l’elevato senso di altruismo e di solidarietà umana che hanno dimostrato negli anni.

Marina Illiano

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