Nel paese dell’alluvione Protezione civile senza telefono

Paradossale a Sarno: chi vuole informazioni deve recarsi di persona alla sede dell’Arcadis. Difesa del suolo senza i mezzi

SARNO. Il centro regionale della protezione civile è isolato dal mondo.

Sembra strano, ma è così. L’Arcadis, l’agenzia regionale per la difesa del suolo, di recente, si è trasferita a Sarno, a via Ingegno, dove sono stati edificati immobili su terreni confiscati alla camorra.

Forse, per troppa fretta di passare da Napoli a Sarno, i telefoni, sia interni che esterni, non funzionano ed è tutto dire per il luogo in cui si dovrebbe essere costantemente in contatto con l’ambiente circostante.

In effetti, se si vuole chiamare all’Arcadis, risponde un numero di cellulare dal capoluogo e l’operatore chiede cortesemente di lasciare il numero perché la persona interessata richiesta ricontatterà tramite un altro cellulare.

Insomma, l’arte di arrangiarsi. E questa storia sembra che vada avanti da oltre un mese, praticamente da quando gli uffici sono stati spostati da Napoli a Sarno.

La stessa scena si ripete se si accede alla struttura e si chiede di parlare con un funzionario o di accedere a un ufficio. Le linee interne non funzionano e, così, l’impiegato della reception, con molta pazienza, o deve utilizzare il proprio cellulare per provare a contattare l’ufficio richiesto, precisando che «nessuno gli fa mai una ricarica».

A volte, il visitatore si fa dare il numero personale del cellulare dell’impiegato ricercato e chiama direttamente per capire se può salire, sgravando il portinaio.

L’alternativa per il portinaio, altrimenti, è che un collega venga a presidiare al suo posto la reception e lui, con pazienza, deve salire e scendere le scale facendosi portavoce delle richieste dei visitatori e delle risposte degli interpellati.

Se si chiede quando vengano allacciati i telefoni, nessuno è in grado di dare una risposta. E anche se la situazione fosse tornata alla normalità negli ultimi giorni resterebbe l’assurdità di quello che è successo nella città falcidiata dalla frana.

Così, spesso, l’unica soluzione per chi cerca informazioni sulle tematiche della Ricostruzione diventa quella di andare direttamente alla sede, visto che, finalmente, dopo quattordici anni, si è avvicinata alla città che non ha ancora chiuso i conti con questa sua fase storica.

Intanto, però, si vive il paradosso del centro regionale di difesa del suolo che manca del principale moderno strumento di comunicazione: la linea telefonica.

Una vicenda che fa riflettere e lascia sgomenti su come viene affrontata, in certi casi, l’emergenza.

Gaetano Ferrentino

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