OPERA LIRICA

Nel cartellone della liricaspettacoli di livello mondiale

Si debutta il 15 aprile con il Don Giovanni, e il Rigoletto di Zeffirelli strega De Luca: "Un atto di follia, ma quando ho visto i bozzetti mi sono commosso"

Zeffirelli, Proietti, Bruson, Nucci, la Fracci c’è voluto tutto l’impegno di Daniel Oren e della sua intraducibile «chutlpa» - una sorta di furbizia - per «mettere insieme un cartellone che potesse rispettare il livello di quello presentato lo scorso anno. Era difficile, ma ci siamo riusciti».
Tra le prime novità di questa terza stagione lirica firmata dal direttore israeliano, l’aumento delle repliche (da tre si passa a cinque). «C’è stata una forte richiesta da parte del pubblico è ci è sembrato giusto cercare di soddisfare la domanda». Cinque le opere in cartellone «che in tempi di crisi - ha sottolineato il segretario artistico, Antonio Marzullo - è l’aspetto più rilevante: essere riusciti a garantire la stessa quantità».
Si parte il 15 aprile con il "Don Giovanni" di Mozart «la più complessa opera» del compositore salisburghese affidata alla voce di Markus Werba sotto la direzione di Friédérick Chaslin «un direttore di casa al Metropolitan di New York». La regia è affidata a Hugo De Ana mentre si segnala la giovane soprano Maria Luigia Borsi «che ha cantato con Zubin Mehta». Il 13 maggio al Verdi debutta "Lucia di lammermoor", opera in tre atti di Gaetano Donizetti. Qui è possibile ascoltare, nei panni di Miss Lucia, la soprano georgiana Nino Machaidze, «la nuova star della lirica, che ho messo sotto contratto prima che diventasse quello che è attirando su di me le ire del suo agente» commenta soddisfatto il maestro Oren. Da segnalare anche la presenza del giovane Celso Albelo («cerco di combinare nel cast la giusta dote di star, cantanti di esperienza e giovani promesse») e del regista Renzo Giacchieri («un regista che va con la musica e non contro»). E siamo al "Rigoletto" (23 settembre) l’opera centrale di questa stagione lirica. Regia, scene e costumi firmati da Franco Zeffirelli («un debutto a Salerno perché Zeffirelli non ha mai diretto quest’opera»).
Un vero e proprio «atto di follia» come l’ha definito De Luca «ma quando ho visto i bozzetti delle scene mi sono quasi commosso e l’ho voluto fare». Un investimento da capogiro (l’opera è costata un milione e centomila euro), un "atto di follia" gestito con la collaborazione dei teatri di Valencia, Venezia e Washington. Nel cast Renato Bruson «il più grande baritono del mondo, un grande attore oltre ad esprimere nella voce quel dolore tragico tipico di quest’opera». L’8 dicembre invece sarà la volta del "Nabucco", terza opera di Giuseppe Verdi, quella che ne decretò il successo. Regia affidata a Gigi Proietti («è una persona che stimo molto, ho molta fiducia in lui») e voce principale a Leo Nucci «il baritono che insieme a Bruson e tra i migliori al mondo». Si chiude con l’Aida (25 dicembre) ancora con Zeffirelli a firmare regia, scene e costumi con un cast di voci «che non gridano ma che assecondano la linea del canto»; tra queste si segnala Cristina Lewis «giovane (appena 24 anni -ndr) e bellissima cantante di colore». La coreografia sarà affidata a Carla Fracci.
Alla lirica i concerti, tra questi si segnala la presenza di Giovanni Allevi (25 maggio) «una scelta - spiega il sindaco - più "commerciale" per favorire incontro con i giovani».