Nei guai anche le sorelle Capaccio

Originarie di Campagna, sono state raggiunte da provvedimenti restrittivi

SALERNO. Originarie di Campagna, ma da pochi anni trasferite a Roma, le sorelle Marzia e Valentina Capaccio risultano pesantemente coinvolte nell’inchiesta condotta dalla guardia di finanza, tanto da essere entrambe destinatarie di misure cautelari. Marzia, 32 anni, è stata colpita dal divieto di soggiornare a Roma; Valentina, di tre anni più piccola, dovrà attendere agli arresti domiciliari gli sviluppi dell’inchiesta.

La maggiore delle sorelle Capaccio è la segretaria di Raffaele Pizza e, secondo gli inquirenti, non solo avrebbe dimostrato particolare attivismo, ma potrebbe anche reiterare i reati che le vengono contestati o attivarsi per inquinare le prove. Del resto, sarebbe stata lei a procurare le schede telefoniche a Pizza per cercare di sfuggire alle intercettazioni e si sarebbe interessata per ottenere l’assunzione del marito della sorella presso la Trascom, società vincitrice di un appalto dell’Inps di cui risulta dipendente fin dal 2010 anche la madre. Quest’ultimo rapporto di lavoro sarebbe – secondo l’inchiesta – solo fittizio dal momento che non risulterebbe nessun reale impiego presso il call center societario.

E con la stessa Trascom era in affari la Dacon Service srl, azienda di cui nell’ottobre 2014 diviene amministratore unico la sorella Valentina. L’attenzione degli investigatori si è concentrata sui rapporti tra le due società: la Dacon sarebbe divenuto il sub-fornitore del servizio di call center, ma in realtà il collegamento sarebbe servito solo a giustificare movimenti di denaro. E, poiché Valentina non sarebbe stata un mero esecutore di ordini della sorella, ma avrebbe beneficiato dei vantaggi derivanti dall’inserimento nel contesto illecito, il giudice ha ritenuto di dover applicare la misura dei domiciliari. ©RIPRODUZIONE RISERVATA