Negozi, al Corso è turnover continuo

A fare spazio alle grandi catene non sono soltanto le attività storiche ma anche le vecchie sedi degli istituti di credito

Alcune sedi di banche sono state spazzate via così come sono spariti gran parte dei negozi storici. Al Corso Vittorio Emanuele, in pratica in pieno centro cittadino, nel giro di pochi mesi è completamente cambiata la “geografia” commerciale, e le attività tradizionali che stoicamente resistono ai colpi inferti dalla crisi sono davvero poche. Gli istituti di credito hanno dovuto deporre le armi e chi si permetteva una doppia sede ha dovuto desistere. Le due banche con sedi “frontali” che occupavano da anni i locali che facevano angolo tra il Corso e via Velia non ci sono più; il Banco di Napoli non possiede più le due agenzie che aveva nel giro di poco più di 200 metri di distanza l’una dall’altra perché si è “fuso” in una solo struttura, lasciando i locali alla catena Alcott. Anche l’Unicredit si è ridimensionata: si è spostata al primo piano, cedendo i locali a Bershka abbigliamento per ragazzi – del gruppo Zara – che cerca di accelerare il più possibile i lavori in vista dell’apertura prevista tra settembre e ottobre.

Da gennaio scorso alla vigilia della festa di San Matteo tutto è cambiato. Nella galleria al posto della Coin verrà inaugurato il megastore Expert Parente, una tipologia commerciale che non si è mai vista prima nel centro cittadino perché per consuetudine simili grosse catene, che mettono in vetrina prodotti di alta tecnologia a volte anche ingombranti, sono state sempre relegate in zone periferiche della città con molto più spazio a disposizione. Expert occupa da “sempre” un locale molto più piccolo, sempre al “Corso”, ma verso il lato della stazione ferroviaria. Ora ha preso i locali dell’ex catena che tanto piaceva alle signore che all’ultimo piano si sbizzarrivano a scegliere oggettistica per l’arredo casa oltre ad essere punto di riferimento delle più giovani che tra abbigliamento, accessori e bijoux ci passavano ore. Una sede così grossa sarà sicuramente capace di attirare i giovanissimi, sempre a caccia di nuovi cellulari e di televisori e pc di ultima generazione. Sempre nel giro di pochi metri, al posto di Fendi ci sarà Hogan che questo mese apre le porte del suo regno di calzature griffate e di alta pelletteria.

Ma dove sono finiti i “vecchi” commercianti che hanno fatto scuola nel settore abbigliamento e di certo non si poteva parlare di omologazione del gusto? Tutto è cambiato. Colpisce la celerità della trasformazione commerciale a fronte di tanti anni fa, quando i negozi sembravano avere le radici ben piantate per terra: ora ci sono nuovi investimenti, locali sfitti e cambi di settore. Ma proviamo a partire dai semafori all’angolo tra via Dei Principati e Corso Vittorio Emanuele in direzione Piazza Portanova e vediamo come passeggiando a piedi, nel giro di 400 passi o poco meno, cosa è cambiato. A destra, sotto i portici, un locale è chiuso dall’ufficiale giudiziario per sfratto; poco più avanti, nella traversa a sinistra, due negozi sono chiusi: uno per trasferimento e i locali di Ricciardi sono vuoti. Ne verranno altri. Più avanti, sulla destra, al posto del negozio di abbigliamento che vendeva, tra l’altro, marchi come La Coste c’è Mac punto vendita di una linea di cosmetici di qualità. Il negozio di abbigliamento Amica è archiviato da tempo, preso da Alcott, ma più avanti dove c’era Pagano, storico negozio di scarpe, c’è Wycon cosmetics e vicino alla Galleria Capitol, al posto della profumeria Anna, c’è Nara Camicie. Nella Galleria, invece, alcuni locali sono chiusi, altri sono andati via, Mucciolo si è spostato. Facendo una piccola deviazione, il “vecchio” coloniali di Via Velia, traversa del Corso, non c’è più: c’è un ristorantino. Più avanti sul Corso, al posto di Stefanel, c’è Twin-set. Di fronte al posto di Pisapia c’è il bar Puro. E la Casa del Parmigiano? Al suo posto da tempo c’è la Contadina. Al posto di un locale che è stato storicamente occupato da una gioielleria che mostrava in vetrina preziosi da capogiro ci sono spostamenti continui di attività. Furla a piazza Portanova ieri era vuoto.

Le uniche a crescere sono le catene più “potenti” economicamente dei commercianti. Il lato verso la stazione ferroviaria la dice lunga con Terranova, Pimkie, Tezenis, Rebecca,Swarovski, Pandora, Kiko al posto di Pisapia sport, uno dei commercianti storici che non c’è più.

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