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Nascono in città le «case dell’acqua»

SARNO. Il Suap da il via al procedimento per l’installazione delle case dell’acqua. Anche Sarno avrà, le sue moderne “fontane pubbliche”. Il provvedimento, seguito dal consigliere Giuseppe Crescenzo...

SARNO. Il Suap da il via al procedimento per l’installazione delle case dell’acqua. Anche Sarno avrà, le sue moderne “fontane pubbliche”. Il provvedimento, seguito dal consigliere Giuseppe Crescenzo da tempo e avallato anche dal consigliere Renzo Bacarelli, arriva finalmente al capolinea.

Ma non mancano le polemiche. Le case dell’acqua permettono al cittadino di risparmiare, in primis, sul costo dell’acqua, poiché per ogni litro si spendono appena pochi centesimi. In più contribuiscono a salvaguardare l’ambiente grazie al riutilizzo delle bottiglie di plastica o, addirittura alla loro completa abolizione.

Infatti si potrebbero utilizzare le bottiglie di vetro, decisamente più igieniche e meno dannose per l’ambiente, che abolirebbero una grande parte di rifiuti. L’assessore all’ambiente Elena Amendola riporta, a tal proposito, alcuni dati: «I vantaggi per ogni singola Casa dell’Acqua sono quantificabili in un’erogazione annuale di 450mila litri di acqua, che comporta una minore distribuzione di 300 mila bottiglie di plastica, un risparmio di 25 mila litri di petrolio, di 50 tonnellate di anidride carbonica per la produzione di contenitori e imballaggi e per il trasporto degli stessi, di 375 cassonetti in meno da smaltire, a cui si deve aggiungere un risparmio economico per le famiglie rispetto all’acquisto di acqua in bottiglia quantificato in 90mila euro». La sperimentazione diventa subito oggetto di polemica.

Si discute sul perché non si pensa a riqualificare le fontane pubbliche, anziché installarne altre più moderne. Purtroppo lo stato di alcune fontane è talmente precario e poco igienico che abbeverarsi è pericoloso.

Maria Manzo

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