Nasce un’isola davanti alla “Ripa”

Fioriere e pali per impedire il transito delle auto. Residenti infuriati, prof contenti

Da ieri il traffico veicolare in piazza Pietro da Eboli, nel tratto antistante l’Istituto comprensivo “Matteo Ripa”, è stato interdetto alle auto e ai motocicli con l’apposizione di fioriere e di dissuasori. Il provvedimento, voluto dal sindaco Cariello, mira a tutelare l’incolumità degli studenti e dei professori che in più occasioni hanno rischiato di essere travolti sulle strisce da automobilisti al volante troppo distratti.

L’iniziativa è stata ben accolta da molti genitori e da una parte del corpo docente, ma duramente criticata da alcuni residenti e commercianti che vedono nell’area pedonale tra via Turati e via De Gasperi un enorme ostacolo alla circolazione che potrebbe avere forti ripercussioni anche sul flusso veicolare nelle vicine traverse, nonché verso la principale arteria cittadina, viale Amendola. «Evidentemente - dice Maria - nel chiudere quel tratto di strada non hanno tenuto conto delle esigenze di noi residenti». Intanto già ieri mattina gli automobilisti, per evitare di parcheggiare nei pressi delle fioriere, sono finiti per imbottigliarsi tra le vetture in sosta selvaggia. «Un inferno», secondo Claudio, altro residente che non approva la modifica alla circolazione e critica la scelta dell’amministrazione: «dove parcheggeremo le nostre auto quando i genitori all’uscita di scuola occuperanno tutti i posti?».

Non solo critiche ma anche apprezzamenti positivi sull’iniziativa del comune: «Era ora che si provvedesse a tutelare l’incolumità di noi docenti e dei nostri ragazzi – ha affermato un’insegnante - il rischio di essere investito è stato sempre alto. Ora possiamo stare più tranquilli». E poi ci sono gli scettici, che prima di puntare il dito o approvare la scelta del sindaco Cariello vogliono sperimentare la valenza della chiusura del tratto di strada e il vantaggio, o meno, di avere un’ isola pedonale proprio sotto casa in cui i loro figli possono giocare senza il rischio di essere messi sotto da un’auto o da uno scooter che da sempre sfrecciano incuranti della presenza dei bambini.

Gerardo Sorgente

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