Nasce “Sinistra Italiana” «Il Pd di Renzi è di destra»

Subito si darà vita ai gruppi parlamentari, poi il partito con Sel e i delusi dem Attacchi a Bersani. Il premier: «Non vinceranno mai, aiutano gli altri a vincere»

ROMA. «Ci chiamino pure “cosa rossa” ma poi dicano che quella di Renzi è la “cosa bianca” e che ciò che fa paura è la “cosa nera”, quella che a Bologna sarà battezzata da Salvini». Arturo Scotto, capogruppo di Sel, usa il gioco di parole per chiudere il cerchio intorno all’identità del nuovo soggetto politico. “Sinistra Italiana” nel nome ha «quello che serve» dicono i fondatori che non hanno timori a dire che sarà un nuovo partito. Il battesimo dei gruppi parlamentari, già operativi da lunedì alla Camera, si è celebrato ieri al Teatro Quirino a Roma.

Platea e palchi affollati, tutto troppo piccolo per accogliere militanti e simpatizzanti: molti restano fuori e diversi interventi sono replicati in strada. Messaggi di “buon inizio” giungono dalla presidente della Camera Laura Boldrini, da Sergio Cofferati e dal nobel Joseph Stigliz con il suo contributo di una consulenza nelle materie economiche. Per ora restano fuori dal nuovo soggetto Civati e Landini ma c’è molto sindacato. Acclamati gli ex deputati Pd Stefano Fassina, Alfredo D’Attorre, il bolognese Carlo Galli, e molti altri delusi da Renzi.

Sinistra Italiana parte con 31 deputati, tra non molto anche 10 senatori (con Mineo e in attesa di due ex M5S), con l’obiettivo di prendere lo spazio a sinistra, tra il “Partito della nazione” e Grillo. «Abbiamo il dovere di provarci» scrive Nichi Vendola (ieri assente per un problema in famiglia) «e costruire un’alleanza di uomini e donne che si ribellano alla mafia delle parole e che non accettano che la sinistra debba trionfare nel proprio suicidio».

Né minoritari né passivi davanti alle lusinghe del potere, il nuovo partito nasce per governare. Rivendicano «l’ispirazione keynesiana in alternativa al liberismo da Happy Days di Renzi». Sferzante il benvenuto offerto dal premier: «La sinistra ideologica non vincerà, mai. Al massimo aiuta la destra a vincere». Per il segretario del Pd si tratta di «un’operazione intrisa di ideologismo, la rispetto ma fa a pugni con la realtà. Il loro non è un progetto politico ma delirio onirico».

Non è proprio un augurio di buona fortuna e del resto dagli ex partono attacchi pesanti. L’accusa di fare il «gioco della destra» è rispedita indietro, e ce n’è anche per Bersani che ha criticato gli abbandoni di questi giorni. «Ci dispiace ma è il Pd che con le sue politiche, col jobs act, la scuola, l’Italicum, la Rai, sta facendo la destra», dice Stefano Fassina. Per l’ex dem, l’occasione è una sorta di lancio della candidatura al comune di Roma. Altre ce ne saranno a Torino come a Milano e Bologna, e non saranno solo azioni di disturbo. Il partito vero e proprio dovrebbe nascere tra qualche mese con i gruppi parlamentari rodati, e le partite d’esordio saranno quelle delle città. Lavoro e diritti, welfare e cittadinanza: Sinistra Italiana appoggia i referendum contro le trivellazioni promossi da dieci consigli regionali e i ricorsi contro l’Italicum e la riforma costituzionale.

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