Napoli, ventimila in corteo “No alla Terra dei fuochi”

Mobilitazione contro i roghi dei rifiuti e per la bonifica delle aree avvelenate Don Patriciello grande assente. «Non servono eroi ma idee che camminano»

NAPOLI. L’obiettivo è unico ma le strategie per conseguirlo sono diverse. Sull’emergenza ambientale, sulla cosiddetta questione della “terra dei fuochi”, ovvero dei roghi dei rifiuti, la gente della Campania chiede una svolta definitiva. E per questo ieri in strada, a Napoli, sono scesi in tanti. Un lungo corteo, senza bandiere di partiti e di movimenti, si è snodato da piazza Dante a piazza Plebiscito. In strada sono scesi, secondo una stima delle forze dell’ordine, circa ventimila persone - più di centomila, dicono gli organizzatori - per dire che bisogna adottare misure urgenti. L’iniziativa è stata organizzata dal sito “terradeifuochi.it”. hanno aderito cittadini e famiglie provenienti da decine di comuni della Campania. In corteo anche il parlamentare del Movimento M 5 Stelle, Roberto Fico, presidente della Commissione vigilanza della Rai.

«Bisogna fermare subito gli sversamenti dei veleni», ha urlato Angelo Ferrillo, responsabile del sito temendo che le bonifiche possano «trasformarsi in un nuovo affare». «La soluzione immediata? – ha spiegato – è quella di interdire subito alla coltivazione quei terreni avvelenati». Diverso il pensiero dei rappresentanti di alcuni comitati presenti al corteo. Per loro la «bonifica deve essere prioritaria, avviata sotto il controllo popolare». E tra i manifestanti anche alcuni gruppi che hanno espresso apprezzamento per l’annunciato intervento della Regione Campania, che ha sollecitato una legge speciale.

Lo stesso governatore, Stefano Caldoro, anche ieri si è detto pronto al confronto con i cittadini. Per Ferrillo, è necessario anche intensificare i controlli, fermare gli sversamenti e bloccare i roghi, talvolta alimentati anche da chi produce in nero e quindi e si sottrae alla regolare filiera dello smaltimento dei rifiuti. Comunque sono tutti preoccupati per «l’avvelenamento delle terre della Campania» e di quello che è stato ribattezzato come «un enorme biocidio».

Grande assente al corteo è stato padre Maurizio Patriciello, che da anni si batte per il riscatto della “Terra dei fuochi”, ieri impegnato in un’altra iniziativa nel Casertano. «Siamo dispiaciuti per l’assenza di don Maurizio», ha detto Ferrillo , convinto però «che in questa battaglia non servono eroi ma idee che camminano».

Alcuni militanti di CasaPound hanno detto di essere stati allontanati dal corteo perché non graditi ai rappresentanti dei Centri sociali. «La presenza degli esponenti di CasaPound ci ha sorpreso e fatto arrabbiare», hanno sostenuto i rappresentanti dei Centri sociali di Giugliano e Terzigno. Una nuova manifestazione di protesta è stata già annunciata per il prossimo 16 novembre.