LA VIOLENZA

Napoli, uccisa a calci e pugni: giudizio immediato per il marito

Inizialmente i dolori che attanagliavano Lucia vennero attribuiti a un incidente stradale

NAPOLI - Il gip di Napoli Nord Vincenzo Saladino ha disposto il giudizio immediato per Vincenzo Garzia, il 47enne di Arzano (Napoli) arrestato con l'accusa di avere ucciso la compagna, Lucia Caiazza, di 52 anni, picchiata in casa tra il 4 e il 10 maggio, quando il lockdown si stava avviando a conclusione, e spirata alle 23 del 14 maggio nell'ospedale di Frattamaggiore (Napoli), malgrado un intervento chirurgico di asportazione della milza.

Una violenza cieca, celata dalla donna ai suoi parenti che però sospettarono subito di Garzia. Inizialmente i dolori che attanagliavano Lucia vennero attribuiti a un incidente stradale avvenuto l'11 aprile, mentre era in auto con la sorella. Ma dai successivi accertamenti è emerso che quel sinistro non aveva provocato gravi conseguenze alle due donne.

L'esame autoptico disposto dalla Procura di Napoli Nord, ed eseguito lo scorso 13 luglio, ha infatti evidenziato che a provocare la morte di Lucia Caiazza è stata la "rottura, lacerazione traumatica, della milza" con un conseguente "shock emorragico irreversibile". Una morte che, per motivi temporali, non poteva essere riconducibile, secondo i consulenti degli inquirenti, a quell'incidente stradale, avvenuto molto prima, l'11 aprile. Il processo prenderà il via il prossimo 27 gennaio davanti alla seconda sezione delle Corte di Assise di Napoli.