L'OPERAZIONE

Napoli, scacco al clan Giannelli: 16 arresti

.Dalle estorsioni  alla compravendita di stupefacenti passando per una vera e propria gestione "mafiosa" dei parcheggi abusivi

NAPOLI - Un'operazione dei carabinieri infligge un duro colpo alle attivita' illecite del clan Giannelli: sono 16 le misure di custodia cautelare in carcere eseguite dai militari del Comando provinciale di Napoli, nel corso della mattinata, su ordinanza del Gip, richiesta dalla locale Dda. Gli indagati, arrestati nelle province di Napoli, Caserta, Roma e Forlì, sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, omicidio e tentato omicidio, estorsione, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, porto e uso illegale d'armi da fuoco. L'attività investigativa degli inquirenti avrebbe consentito di ricostruire la piena attività operativa del gruppo camorristico operante a Napoli nelle zone di Agnano e Bagnoli, tra via Cavalleggeri e via Coroglio, e attivo nel settore delle estorsioni e del narcotraffico.

Fatta luce inoltre sulla conflittualità tra il clan Gianelli e il gruppo Esposito-Nappi-Bitonto, attivo nello stesso contesto territoriale. Ingente il quadro probatorio che sarebbe a carico degli arrestati: in linea generale durante le indagini sarebbero stati acquisiti elementi in grado di svelare i dettagli della lotta per i lucrosi mercati criminali esistenti nell'Area Flegrea. Dalle estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti, alla compravendita di sostanze stupefacenti passando per una vera e propria gestione "mafiosa" dei parcheggi abusivi su suolo pubblico in prossimità dei locali notturni della zona. Particolarmente rilevante quest'ultimo aspetto per il quale sarebbe stata messa su un'organizzazione capillare nella quale ogni associato avrebbe avuto un compito specifico. Il clan si sarebbe adoperato per monitorare l'operato dei parcheggiatori abusivi, poi adeguatamente retribuiti, ma non solo: il capillare controllo del territorio da parte del gruppo criminale avrebbe impedito anche l'intromissione nella zona a qualunque estraneo intendesse coltivare le stesse attività illecite.

Nello specifico poi, le investigazioni coordinate dalla DDA di Napoli, hanno permesso di ricostruire il legame tra le organizzazioni del territorio con il clan Licciardi, famiglia dello storico cartello della criminalità organizzata, denominato Alleanza di Secondigliano .Raccolti gravi indizi di colpevolezza in relazione all'omicidio di Rodolfo Zinco, avvenuto il 22 aprile 2015, commesso per l'affermazione degli scopi criminali del clan Giannelli tra Bagnoli e Agnano. Nel corso delle indagini sulle controversie sorte con il gruppo Monti per il traffico di droga, sarebbero emerse infine prove rilevanti in relazione al tentato omicidio di Alessandro Giannelli e Roberto Pinto e ad un'azione di intimidazione armata commessa da alcuni affiliati al clan Giannelli che avrebbero esploso colpi di kalashnikov verso abitazioni riconducibili alla famiglia Monti.