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Napoli: "Così cambieremo il nostro fronte del mare" VIDEO

Intervista al sindaco facente funzione uscente che è in campo con il sostegno di sei liste. "Destineremo cento milioni alla riqualificazione di tutto il litorale cittadino"

SALERNO Non è uno “sceriffo” ma si è preso a cuore i problemi dell’igiene urbana della città tant’è che ironicamente è definito «spazzino onorario». Non ha i toni ruvidi del suo predecessore, ma quelli pacati di un intellettuale. Ma dietro a una immagine così diversa dall’ex sindaco Vincenzo De Luca, il candidato alla poltrona di primo cittadino del centrosinistra Vincenzo Napoli è una parte fondamentale di quel motore che in questi anni ha spinto sulla trasformazione di Salerno.

[[(Video) Il candidato sindaco Vincenzo Napoli presenta il suo programma]]

Fosse solo per il fatto che da assessore all’Urbanistica della Giunta Scozia-Giordano fu promotore della conferenza urbanistica “La città possibile” attraverso la quale si gettarono le basi per il nuovo piano regolatore della città. Sessantacinque anni, architetto, ha iniziato la sua militanza politica con i socialisti. Al Comune di Salerno è sostenuto da sei liste, le tre storiche civiche di programma (Progressisti, Salerno per i giovani e Campania libera); quella del Partito socialista; Davvero Verdi e Moderati per Salerno.

Sindaco, De Luca l’ha definita “sindaco di transizione”, e per la verità i suoi competitor ci hanno giocato non poco. Ci spiega a cosa faceva riferimento il presidente della Regione?

«Noi ci moviamo in una realtà in grandissima evoluzione, gli scenari politici e economici variano con un andamento vorticoso. Si fa difficoltà a percepire quali saranno i destini del futuro. Rispetto a tutto questo, porsi il problema di una “transizione” è un fatto assolutamente giusto, rigoroso e logico. Noi ci siamo posti il problema dell’avvicendamento delle classi dirigenti. Nelle nostre liste sono candidati giovani che hanno già la struttura di nuova classe dirigente e quindi prospettare e porsi il problema del domani, credo che sia un fatto assolutamente indispensabile».

Il suo programma elettorale nel titolo si ferma al 2020 coincidente con la scadenza dei fondi europei. Cosa accadrà dopo?

«Nel 2020 finisce la tranche dei fondi strutturali previsti dal 2014 al 2020 e quindi ci siamo posti quello come obiettivo. Dopo? Ci auguriamo che l’Europa sia in grado di mettere su un’altra ipotesi di redistribuzione rispetto alla quale noi ci attiveremo per intercettare nuovi finanziamenti».

Quattro anni di tempo con la promessa di fondi sostanziosi da parte del presidente della Regione?

«De Luca ha destinato quattro miliardi di euro alla nostra provincia e uno alla città di Salerno. Il giusto. Fondi che serviranno a creare infrastrutture necessarie a creare economia e lavoro e ci attende un lavoro durissimo».

Con quali progetti?

«Nel piano di riparto di questi fondi, cento milioni saranno destinati per il fronte di mare. Una riqualificazione che parte dalla spiaggia di Santa Teresa e arriva fino alla foce del Picentino intercettando il Marina d’Arechi. Con le opere di barriere a mare e pennelli noi avremo una spiaggia di settanta metri. Con la revisione del Piano regolatore noi allocheremo lì (porta Est) alberghi, impianti sportivi, insomma un grande polo dedicato al turismo. Lì gli imprenditori potranno agevolmente trasferire attività, creando di fatto opportunità di lavoro».

Uno dei temi caldi questa campagna elettorale è quello legato alla Fonderie Pisano. Cosa si può fare nel concreto?

«Bisogna evitare gesti demagogici. Noi con il progetto Spes della Regione faremo in modo che venga monitorato, con uno screening scientifico, gli aspetti epidemologici per capire qual è il problema. Ma comunque le Fonderie devo andare via di lì e ci stiamo attivando per la bonifica successiva».