l'evento

Musica e folklore Peppe Barra apre l’anno del Ravello Festival

Stasera sul palco dell’auditorium Niemeyer c’è “Natalizia” Il cantore napoletano “rilegge” la nascita del Redentore

RAVELLO. Magia e folklore, questa sera (ore 20,30) con “Natalizia” di Peppe Barra che apre l’anno 2017 in musica del Ravello Festival. L’ultimo e più irriverente di tutti i cantori della Napoli dei quartieri porta sul palco dell’Auditorium Oscar Niemeyer la sua versione in canto della nascita del Redentore. É uno spettacolo tratto dalla “Cantata dei Pastori” scritta alla fine del '600 dal Perrucci e si tratta di una rilettura dell’opera originale con cui il maestro, ancora una volta, ci porge una tradizione rinnovata, questa volta legata al Natale, in cui si palesa tutto il suo estro dissacratorio.

Vuotando il sacco della tradizione orale, da cui prende in prestito i temi, Peppe Barra interpreta canti e testi del ’600 e del ’700 in chiave contemporanea, dando vita ai personaggi principali del presepe napoletano.

Musiche, canti e racconti per rappresentare sulla scena l'incanto della nascita di Cristo, il trionfo del Bene sul Male.

Lo accompagneranno Paolo Del Vecchio alle chitarre e mandolino; Luca Urciuolo al pianoforte e alla fisarmonica; Sasà Pelosi al basso; Ivan Lacagnina alle tammorre e percussioni; Giorgio Mellone al violoncello e Alessandro De Carolis ai flauti. E sul palco ci sarà, come sempre, un artista dai mille volti con cui Barra esprime, da quarant’anni e oltre, la Napoli del passato ma attraverso sonorità nuove. Passione struggente è quella che pervade ogni lavoro di Barra che ha ereditato la stoffa dalla madre Concetta, indimenticabile e travolgente attrice, icona del teatro popolare partenopeo.

Tocca a lui ora il compito di rivestire di liguaggi inediti un patrimonio prezioso, fatto di parole e suoni che riproduce sì realisticamente, toccando i nostri cuori, scanzonatamente. Autentico, nella vita e sulla scena, artista puro, il maestro trasmette al suo pubblico un carico di suggestioni, attraverso i suoi soli due strumenti: la voce e il dialetto.

“Natalizia” – come suggerisce il titolo – si affida alle parole ma anche alla musica per raccontare di una città che ha in sé il concetto del Natale e della vita, aspirando non alla nascita bensì alla rinascita. I padri della tradizione qui si abbracciano nella loro grandezza, da Viviani a Di Giacomo, e su questo tesoro si innesta il presente: autori, interpreti e compositori contemporanei come Roberto De Simone, Patrizio Trampetti, Paolo Del Vecchio e Luca Urciuolo.

Il linguaggio che racchiude il punto di vista del racconto, come sempre, è quello di Napoli.

E alla musica napoletana rende omaggio anche l'artista che, venerdì sera (ore 20,30), chiude la rassegna per le festività: l’artista israeliana Noa che si esibisce in quartetto perché oltre all'inseparabile chitarrista Gil Dor, con lei anche il giovane virtuoso del contrabbasso Adam Ben Ezra e il percussionista Gadi Seri per un concerto in stile jazzistico che include anche brani della tradizione mediorientale e in particolare yemenita, terra d'origine della cantante.

Info e prenotazioni : 089 858422; boxoffice@ravellofestival.com.