«Musica alta, servono più controlli»

Minoliti chiede di rivedere l’ordinanza sindacale sull’intrattenimento nei locali

SALERNO. Riformulare l’ordinanza sindacale sull’intrattenimento musicale nei pubblici esercizi. Per tutelare le esigenze dei residenti del centro storico e per evitare che il cuore antico della città si trasformi in una discoteca a cielo aperto. A richiederlo, ancora una volta, è il presidente del comitato di zona Ermanno Minoliti: «L’ordinanza prevede la possibilità di fare musica dal vivo anche sette giorni su sette fino a mezzanotte - spiega - Ma non vengono mai effettuati controlli sul livello di decibel emessi, nè sul rispetto degli orari. Siccome ci sono zone del centro storico dove in pochi metri sono ubicati anche quattro locali, il caos è assicurato e chi abita a ridosso di questi luoghi, è costretto a vivere tappato in casa se vuole riposare». Minoliti chiama in causa l’assessore comunale all’Annona Dario Loffredo, che aveva puntato anche sulla musica dal vivo, insieme all’organizzazione di mostre, eventi teatrali e presentazioni di libri, per restituire verve a una movida appannata e ridotta ad “alcolificio”. «Ci sono tanti gestori coscienziosi e rispettosi - puntualizza il presidente del comitato di quartiere - ma ce ne sono anche altri che fanno i loro comodi, forti del fatto che non ci sono controlli. Se si vuole puntare sul mondo della notte, è impensabile far terminare il turno di lavoro dei vigili urbani alle 23. Da tempo abbiamo avanzato una proposta che non è stata presa in considerazione e ci auguriamo che l’assessore possa finalmente farla propria: dotare gli agenti della polizia municipale di rilevatori fonometrici, in modo da poter valutare con precisione l’emissione dei decibel da parte dei locali notturni ed intervenire prontamente, anche senza l’ausilio dell’Arpac, così come accade in tante città civili, a partire da Ravenna».
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