CAOS AL PARCO ARCHEOLOGICO

Museo di Elea-Velia, c’è lo stop del Tar

Bocciata la delibera con cui il Comune chiedeva di non abbattere la struttura. Il sindaco: «I giudici indotti in errore»

ASCEA - Il Tar boccia la delibera con cui il Comune di Ascea chiedeva il non abbattimento di un fabbricato di circa 1.200 metri quadrati nei pressi dell’ingresso del Parco Archeologico di Elea-Velia, ma l’ente non ci sta e presenta il ricorso in appello. L’immobile era stato dissequestrato dal Tribunale di Vallo della Lucania il 31 gennaio ed era entrato a far parte del patrimonio del Comune, tanto che la stessa Guardia di Finanza di Sapri, lo scorso 6 luglio, lo aveva consegnato all’Ente guidato dal sindaco Pietro D’Angiolillo che a sua volta aveva pensato di destinarlo a museo dove poter esporre i reperti archeologici rinvenuti negli scavi effettuati nel vicino sito. Sempre il Comune aveva quindi provveduto con deliberazione di Consiglio Comunale numero 27/2020 a dichiarare che «per le opere abusive in questione sussistevano prevalenti interessi pubblici e quindi riteneva di non demolirle, ma di mantenerle nella disponibilità del patrimonio comunale».

L’ex proprietario dell’area ha però impugnato la deliberazione del Comune dinanzi al Tar e l’Ente, pur esprimendo con delibera di Giunta la volontà di costituirsi, non è riuscito materialmente a farlo in quanto. «L’udienza cautelare è stata fissata in breve tempo e gli uffici, stante la gran mole di lavoro, legata anche all’emergenza Covid-19, e la necessità di disporre relazioni istruttorie, non sono riusciti a trasmettere gli atti necessari in tempo utile al legale, per costituirsi nella fase cautelare. Ovviamente l’Ente si sarebbe costituito nel merito», si legge in una nota inviata dal Comune.

Il Tar, invece, con sentenza breve, ha annullato la delibera. «Sulla base di documenti presentati dal difensore dell’ex proprietario del bene nel quale si dimostrava la presenza di un’altra istanza di condono, non ancora definita. Ma il Tar è stato indotto in errore perché il condono di cui parla la controparte è relativo a fabbricati e a un’area diversa da quella in questione considerato che per i fabbricati oggetto del giudizio il condono era già stato definito con il rigetto della relativa istanza», ha spiegato il sindaco Pietro D’Angiolillo. Che poi ha aggiunto: «Le bugie hanno le gambe corte e il tempo è galantuomo. Ovviamente appelleremo la sentenza del Tar e porteremo a compimento la procedura in questione. Sta di fatto che è la prima volta, nonostante la normativa in merito risale al 2001, che viene acquisito gratuitamente al patrimonio del Comune un fabbricato e l’area di sedime in seguito all’inottemperanza di un’ordinanza di demolizione di opere abusive».

Lo stesso primo cittadino ha poi concluso: «La proprietà ed il possesso dei fabbricati e dell’area in questione è del Comune per espressa disposizione normativa e in virtù degli atti sinora espletati. E procederemo a porre in essere tutte le attività e le progettualità per realizzare in tale area il Museo Archeologico di Velia. Certo, poi necessita il finanziamento, ma noi faremo fino in fondo la nostra parte».