Muore trentenne, espiantati quattro organi

Intervento al Ruggi: salvati malati a Palermo e Napoli. Altre tre donazioni in Campania nelle stesse ore

Una corsa contro il tempo nel cuore della notte con l’obiettivo di salvare vite umane. Alla fine interventi riusciti e soddisfazione di medici e istituzioni. Venerdì notte sono stati espiantati quattro organi all’ospedale “Ruggi” da una giovane veterinaria trentenne morta improvvisamente per un auneurisma. L’intervento è stato eseguito dall’equipe del Centro trapianti del “Ruggi” diretto dal dottore Paride De Rosa. Gli organi espiantati sono stati il cuore andato ad un paziente di Napoli, il fegato destinato ad un malato di Palermo, i reni andati ad un paziente di Napoli e ad uno ricoverato al “Ruggi”. Un intervento che fa ben sperare per il futuro ed inverte un trend negativo dovuto all’esiguità delle donazioni di organi. «La Campania è fanalino di coda nelle donazioni di organi e ha il più alto numero di familiari che si oppone ad esse - spiega il dottore Paride De Rosa - Questo accade perché non c’è interesse alla donazione e perché i cittadini hanno un impatto negativo con il sistema di sanitario nazionale». Il Centro trapianti del “Ruggi”, il più giovane d’Italia con il primo intervento eseguito nel 2006, è una vera eccellenza come testimoniato dai dati nazionali secondo cui la sopravvivenza dei pazienti con organi espiantati al “Ruggi” è dieci volte superiore alla media nazionale.

L’intervento di Salerno è avvenuto quasi in concomitanza con altri tre in Campania, eseguiti tutti tra venerdì e sabato, quando ci sono state in totale 4 donazioni, che hanno consentito di effettuare 8 trapianti, di cui 4 a Napoli e gli altri nel resto del Paese, in base alle priorità segnalate al Centro nazionale Trapianti operativo. Un dato sottolineato con soddisfazione dalla Regione e dal Dipartimento interaziendale Trapianti della Regione Campania, situato presso l'azienda ospedaliera “Cardarelli”. Le altre donazioni sono avvenute nelle Rianimazioni di “San Giuliano” di Giugliano, “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta e Clinica “Pinetagrande” di Castelvolturno. «E' un evento che non si era mai verificato in un così breve tempo e che sottolinea i risultati dell'impegno dei rianimatori, dei coordinatori locali, del personale dedicato al coordinamento delle donazioni e dei trapianti, ed il contributo della commissione itinerante per l'accertamento di morte di recente istituzione da parte del Dipartimento interaziendale Trapianti» dice una nota della Regione.

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