Muore per salvare 2 ragazze

La tragedia ieri pomeriggio sul litorale di Eboli. La vittima è un 48enne di San Cipriano Picentino

Eboli. Muore per soccorrere due ragazze in mare. Luigi Farina, 48 anni, di San Cipriano Picentino, si era gettato in acqua per aiutare le giovani che, colpite da malore, stavano per essere risucchiate dalle onde. L’impatto con l’acqua è gli stato fatale. L’uomo si è sentito subito male, avvertendo dei dolori addominali. Dall’arenile sono accorsi in suo aiuto altri bagnanti.

L’uomo è stato portato d’urgenza al vicino ospedale ortopedico dove, purtroppo, è giunto cadavere. Sgomento tra le persone presenti in spiaggia, turbate per la tragedia che ha colpito l’operaio che risiede nel centro dei Picentini. Luigi Farina era giunto sul litorale di Eboli con la sua compagna e le due giovani per trascorrere una giornata di mare e di sole. Doveva essere la classica gita fuoriporta con pranzo a sacco e tanto relax. La mattinata è trascorsa serena, tra bagni e passeggiate.

Le due giovani di origini rumene, dopo pranzo, hanno deciso di tornare in acqua. Non avevano fatto i conti con il loro ciclo digestivo. Dopo i primi salti con i flutti marini, si sono sentite male. Hanno avvertito fastidi allo stomaco. Hanno chiesto aiuto alzando le braccia per richiamare l’attenzione degli altri bagnanti.

Il primo a gettarsi in mare in loro soccorso è stato proprio Farina. Le due giovani, infatti, sono figlie della compagna. L’uomo ha cominciato a perdere le forze ed è stato costretto, a sua volta, a chiedere aiuto. Altri bagnanti si sono gettati in mare per soccorrere i tre bagnanti in difficoltá. Il più grave è stato proprio l’operaio di San Cipriano Picentino. L’uomo è stato trasportato a riva dove gli è stato praticato un trattamento di primo soccorso. Subito è stato caricato su di un’auto e trasportato al vicino ospedale di Campolongo.

L’arrivo immediato al presidio sanitario è stato vano: l’uomo era giá morto. Sulla spiaggia e presso l’ospedale sono giunti i carabinieri della stazione di Santa Cecilia, diretta dal luogotenente Antonio Caravelli. I militari hanno sentito le persone presenti al momento dell’incidente in mare che hanno confermato l’ipotesi dell’improvviso malore dell’uomo.

Il cadavere è stato ispezionato anche dal dottor Luigi Mastrangelo per l’esame esterno. Per il medico legale incaricato dal pm di turno non è stato necessario approfondire gli accertamenti con l’autopsia. E’ prevalsa la tesi della congestione anche perché la comitiva, di cui faceva parte Farina, aveva da poco finito di pranzare. L’immersione ha fatto scattare la congestione e quindi il decesso. La salma è stata, quindi, liberata e affidata ai familiari per l’organizzazione del funerale.

La morte dell’operaio Luigi Farina riapre la discussione sulla necessitá di un presidio sanitario di pronto soccorso lungo la fascia costiera. Associazioni di persone e comitati di quartiere ne hanno fatto richiesta per il passato. Ma non sono stati ascoltati. Intanto, dopo ogni tragedia, ci s’interroga se i soccorsi sono stati tempestivi. A San Cipriano la notizia della tragedia è giunta nel tardo pomeriggio. Dolore tra i compaesani di farina che lo ricordano come persona umile e disponibile. Un generoso che ha perso la vita per portare aiuto a chi era in difficoltá.

Massimiliano Lanzotto

© riproduzione riservata