Muore dopo intervento Indagati quattro medici

Avvisi di garanzia per il decesso del 47enne commerciante Aldo Anzelmo Il paziente era finito in Terapia intensiva dopo un’operazione alla colecisti

Sono quattro i medici iscritti nel registro degli indagati della procura di Nocera Inferiore per il decesso del commerciante 47enne Aldo Anzelmo, morto dopo il ricovero ospedaliero e interventi chirurgici effettuati per rimuovere alcuni calcoli alla colecisti. In attesa del conferimento incarico per l’esame autoptico, previsto in giornata dal pubblico ministero Federico Nesso, proseguono le acquisizioni degli investigatori, per ricostruire compiutamente il percorso clinico del paziente, passando al setaccio referti, cartella clinica. Tutto per ricostruire gli ultimi giorni di vita del 47enne, trascorsi tra operazioni e ricovero in reparto rianimazione

L’intervento alla colecisti era stato effettuato dalla equipe medica dell’Umberto I con la tecnica della laparoscopia non invasiva; poi il decesso del paziente, avvenuto nella tarda mattinata di martedì.

Dopo il peggioramento delle sue condizioni cliniche, registrato durante l’intervento, Anzelmo era stato trasferito d’urgenza nel reparto terapia intensiva.

Il primo ricovero era avvenuto in ospedale il 15 settembre scorso in chirurgia d’urgenza, con i primi lancinanti dolori accusati all’addome, con due successivi interventi svolti in sala operatoria prima del trasferimento d’emergenza. Il decesso era arrivato dopo un calvario vissuto dai familiari, che avevano deciso di denunciare l’accaduto alla sezione carabinieri di Nocera Inferiore per fare chiarezza.

Da un primo intervento di colecisti, solitamente trattato come una operazione di routine, la situazione era involuta e degenerata irreparabilmente, fino alla morte del paziente. Dopo la formalizzazione della denuncia, affidata dai familiari agli avvocati Falci e Perongini, i militari avevano sequestrato la cartella clinica di Anzelmo su disposizione del pubblico ministero di turno Federico Nesso, per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, legato a condotta omissiva, imperizia o impudenza registrata da parte dei camici bianchi intervenuti.

Il lavoro della magistratura dovrà rimettere in ordine il percorso clinico, per individuare eventuali errori umani del personale specializzato, concentrando in particolare l’attenzione sugli esecutori degli interventi di laparoscopia, con eventuale interessamento per le fasi terminali. Se qualcosa non ha funzionato nell’iter medico, verrà fuori dalle indagini in corso. La procura conferirà in mattinata l’incarico per lo svolgimento dell’esame necroscopico, col sequestro della salma disposto dal pm contestualmente all’apertura di un fascicolo d’inchiesta. L’accertamento irripetibile riguarderà le posizioni di quattro persone, tutti medici, raggiunti da avviso di garanzia nella giornata di ieri.

Alfonso T. Guerritore

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