Multiservizi: ennesimo rinvio

Due ore infruttuose di riunione al Comune, sindacati e società sempre lontanissimi

«Siamo disponibili a trovare una soluzione, ma se la società dovesse nessun porre un “aut aut” non c’è il clima per accettare», chiarisce la rappresentante della Cgil, Maria Rosaria Nappa. Tra richieste e prese di posizione si chiude con un nulla di fatto l’incontro tra maestranze sindacali, l’amministratore unico e sindaco Melchionda, sul piano industriale della Eboli Multiservizi celebrato ieri sera a Palazzo di Città.

Due ore di riunione per tentare di arrivare ad una soluzione, ma quello che sarebbe dovuto essere un incontro fondamentale per le sorti della municipalizzata ebolitana evitando la messa in mobilità dei dipendenti, è stato solo un incontro interlocutorio tra le parti in causa, chiuso con un ulteriore alla settimana prossima per decidere le sorti dei 32 dipendenti delusi dal nulla di fatto.

La forbice tra i sindacati e la proprietà resta larga, troppo, per i dipendenti che rientrati al lavoro il primo gennaio, con il termine della cassa integrazione sono stati messi in ferie fino al 31: «Il piano industriale redatto da Antonini è un piano credibile – spiega il sindaco – richiede la riduzione dello stipendio del 30 per cento per un anno cercando così di evitare la messa in mobilità di parte dei dipendenti».

Unica soluzione percorribile per il sindaco e l’amministratore unico, Sergio Antonini, che a fine mese si troverà a dover pagare 32 stipendi rispetto ai 16 dello scorso anno. Un esborso insostenibile per le casse della società che in caso di mancato accordo non riuscirebbe a far fronte al pagamento delle mensilità e quindi dovrà mettere in mobilità i dipendenti.

Giornate decisive, dunque, per il futuro della Multiservizi e per i dipendenti tutti presenti ieri sera al Comune in attesa dell’esito dell’incontro: «Vogliamo trovare una soluzione che consenta l’attuazione del piano industriale senza intaccare i diritti dei lavoratori con sacrifici economici eccessivi visto che vengono da periodi critici – dichiara Maria Rosaria Nappa - come Cgil non siamo disponibili ad intaccare le i diritti acquisiti sia lo status quo dei lavoratori che aprirebbe una conflittualità che non fa bene alla società. Vogliamo una soluzione rapida ma non costretta dall’emergenza. Se la società dovesse porre “aut aut” non credo ci sia un clima tale da poter accettare».

Ancora giorni d’attesa per i dipendenti che tra lavoro e ferie obbligate sono preoccupati anche per il pagamento degli stipendi a fine mese: «Abbiamo chiesto che la società acceda alla cassa integrazione in deroga per sei mesi – spiega Mariano Santarsiere della Cisl – nei prossimi mesi ci sono 4 dipendenti che possono andare in prepensionamento con un notevole sgravio economico per la Multiservizi. Ridurre gli stipendi non sarebbe accettabile».

Angelica Tafuri

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