Multe annullate, il Comune ora trema 

Dopo la nuova sentenza del giudice di pace l’Ente rischia di dover risarcire gli automobilisti sanzionati con lo Scout Speed

ALBANELLA. Il giudice di pace di Roccadaspide accoglie i ricorsi di due automobilisti (difesi dall’avvocato Ezio Catauro) multati dallo Scout Speed, in dotazione al comando di polizia municipale di Albanella. Il Comune retto dal sindaco Renato Josca dovrà ora provvedere a pagare anche le spese di lite. Una vicenda che rischia di rivelarsi una scure per l’Ente.
Nella sentenza del giudice Anna De Bartolomeis, le motivazioni rilevano che l’auto utilizzata dalla polizia municipale di Albanella per compiere il servizio al fine di sanzionare gli automobilisti indisciplinati non è intestata al Comando dei vigili urbani ma a Recov Italia e non è di suo esclusivo uso, bensì è utilizzata da altri due Comuni, Agropoli e San Cipriano Picentino. Inoltr,e a pesare sulla decisione ci sono la mancanza di segnaletica adeguata e l’assenza del luogo nel quale è avvenuta l’infrazione.
Questa sentenza potrebbe ora creare una valanga di ricorsi all’indirizzo del l’amministrazione Josca che, se presentati con le medesime caratteristiche dei verbali annullati dal giudice De Bartolomeis, porterebbe l’Ente a dover risarcire fiori di quattrini agli automobilisti che hanno presentato ricorso.
Da tempo, lo Scout Speed non risulta più in funzione sul territorio comunale di Albanella. Tale stop si è verificato da quando il responsabile della polizia municipale di Albanella, il luogotenente Luigi Guarracino ha inviato al responsabile del settore amministrativo-finanziario dell’Ente, ingegnere Carlo Di Lucia una lettera, protocollata lo scorso 12 marzo. Nella missiva, Guarracino esprimeva una serie di perplessità in merito all’utilizzo del dispositivo per il controllo elettronico della velocità in modalità dinamica. In primis, faceva riferimento all’autovettura sulla quale è montata l’apparecchiatura: «È intestata alla Recov Italia ed è adibita al trasporto delle persone ed è ad uso privato».
Il vigile urbano evidenziava poi che «il conto corrente indicato nei verbali elevati è intestato alla Gamma tributi e non al Comune di Albanella, così come espressamente voluto dal legislatore». Secondo l’agente «il servizio di polizia stradale, utilizzando un’autovettura con destinazione d’uso trasporto di persone – uso privato ed intestata ad una società non può essere effettuato». Inoltre «sia l’autovettura sia l’apparecchiatura Scout Speed viene utilizzata da più Comuni e comandi di polizia municipale diversi, quindi non è nella piena disponibilità di Albanella». Su tali rilevazioni si sono basati i ricorsi presentati che, uniti a qualche vizio all’interno dei verbali inviati, hanno portato il giudice a pronunciarsi a favore dei ricorrenti.
Andrea Passaro
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