VALLO DI DIANO

Mozzarelle, risultati rassicurantidalle analisi negli allevamenti

Nei campioni prelevati dal latte ovino e bufalino sono state trovate tracce minime di diossina. L'Asl: "E' confermato, non c'è rischio per la salute"

Il territorio dell'Asl Salerno 3 non presenta rischi legati alla diossina. Sono i primi risultati sui campioni di latte bufalino prelevati dai veterinari dell’Asl Salerno 3, in 23 caseifici della Piana del Sele e Vallo di Diano, a confermarlo. Nessuna traccia di diossine è stata riscontrata per otto di essi, mentre per il nono sono state individuate tracce di diossine minime, ma ben al di sotto di quanto fissato dalla legge.
Per tutti i prelievi effettuati, sia per il latte ovino che per quello bufalino, i campioni sono risultati molto al di sotto rispetto ai parametri stabiliti dalla normativa vigente.
Le analisi condotte per la ricerca di diossine e pcb (bifenili policlorurati) diossinosimili sono state effettuate su iniziativa congiunta del’Asl Salerno 3 e della Regione Campania prima del 10 aprile, giorno in cui sono scattati i prelievi in esecuzione del piano concordato tra l’Unione Europea, il ministero della Salute e l’assessorato alla Sanità della Regione Campania.
Da parte sua il direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Salerno 3 , Giuseppe Fornino «nel ribadire che i risultati riscontrati sono molto al di sotto della soglia di rischio, non c’è alcun pericolo per la salute pubblica».
Fornino aggiunge che «gli esiti delle analisi confermano che il territorio di competenza dell’azienda sanitaria di Vallo della Lucania non presenta rischi. Non per questo però - sottolinea ancora Fornino - gli esami si fermeranno e continueranno ad interessare anche gli alimenti destinati agli animali».
Si è in attesa, ora, di conoscere in tempi brevi i risultati delle analisi sui 41 prelievi effettuati il 10 aprile in 23 caseifici che trattano latte bufalino.
La legge regionale del 2005, cosi come ricorda una nota diffusa dal responsabile dell’ufficio stampa dell’Asl Sa 3 Giuseppe D’Amico, prevede interventi urgenti per la tutela della bufala mediterranea in Campania.
Prevede, inoltre, che in ogni azienda che produce latte, venga prelevato annualmente un campione ogni dieci quintali di prodotto derivato da latte di bufala per controlli morfologici, chimico-fisici e microbiologici durante la fase di produzione e commercializzazione a tutela del consumatore.
Il latte va sequestrato senza indugi qualora i valori risultati all’esito degli esami di laboratorio fossero superiori a 3 pg per grammo di grasso.
Carmela Santi