Movida violenta, De Iesu chiude un bar di Torrione

Erano giorni che il bar “Black Bull” di via Posidonia aveva l’insegna spenta, le saracinesche abbassate e nel suo dehor non si vedevano nè i tavolini nè le poltroncine bianche che fino a qualche settimana fa avevano accolto giovani e giovanissimi della “movida” torrionese. Tra i quali, però, riuscivano a camuffarsi - non certo all’occhio attento delle forze dell’ordine - volti noti della microcriminalità cittadina che, più volte, in passato, avevano creato problemi all’interno e all’esterno del locale della zona orientale della città. Locale che ieri è stato raggiunto da un’ordinanza di chiusura emessa dal questore di Salerno, Antonio De Iesu in seguito a delle segnalazioni fatte dai carabinieri della compagnia di Salerno, agli ordini del capitano Gennaro Iervolino, più volte intervenuti nel suddetto bar per sedare gli animi surriscaldatisi per qualche bicchiere di troppo.

In più di un’occasione, dalle ingiurie, dalle liti verbali, si è passati presto ai fatti e davanti al noto bar di Torrione, ma anche al suo interno, i coltelli sono spuntati più di una volta. L’episodio più grave risale alla nottata del 6 maggio 2012 quando, proprio all’interno del bar di via Posidonia - nel bagno del locale per la precisione - venne accoltellato uno dei gestori che però, una volta sopraggiunte le forze dell’ordine allertate da alcuni residenti del quartiere, aveva negato di conoscere chi l’aveva colpito. Le indagini su chi era solito frequentare il bar partirono allora; le forze dell’ordine appurarono che il luogo era spesso frequentato da giovani pregiudicati. Ed era stato proprio uno di loro a colpire il gestore ma quest’ultimo aveva deciso di coprirlo. La chiusura del bar, che dovrà restare a battenti chiusi per lo meno per una settimana, a partire dal primo ottobre, è figlia di quelle indagini condotte dai carabinieri che hanno portato alla denuncia per favoreggiamento del titolare che venne accoltellato in quella sera di maggio del 2012. L’ordinanza, notificata ieri, dimostra, quindi, che l’attenzione sulla movida e sui fenomeni criminosi che essa genera è altissima da parte del questore.

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