vallo della LUCANIA 

Movida fracassona, fioccano le sanzioni

VALLO DELLA LUCANIA. Movida fracassona un circolo privato senza autorizzazione: scattano le sanzioni da parte del comune di Vallo della Lucania. Nel primo caso, un esercente ha ricevuto la visita...

VALLO DELLA LUCANIA. Movida fracassona un circolo privato senza autorizzazione: scattano le sanzioni da parte del comune di Vallo della Lucania. Nel primo caso, un esercente ha ricevuto la visita degli uomini dell’Arpac. Questi hanno rilevato che «esercitava l'attività emettendo le emissioni rumorose che superavano i valori limite di emissione in ambiente abitativo soprastante» come evidenziato nella relazione fonometrica. I fatti si riferiscono ad alcune settimane fa. Il gestore non ha pagato la quota “scontata” nei termini previsti, per questo motivo l’ufficio preposto, quello afferente il Settore Attività produttive del comune vallese ha provveduto, l’altro giorno, ad elevare con una sanzione pecuniaria di 516 euro.
Sanzione pesante anche per un circolo ricreativo che invece è stato beccato ad operare somministrazione alimenti e bevande pur essendo privo di autorizzazione. In questo caso la sanzione, dopo le memorie in difesa presentate dal titolare del locale, non sono state ritenute sufficienti, tant’è che il comune ha formalizzato, nei giorni scorsi, un ingiunzione di pagamento al gestore pari a 5.000 euro. Questo a seguito di un verbale di accertamento di illecito amministrativo elevato dal Comando carabinieri di Vallo della Lucania. Gli uomini dell’Arma, a seguito di controllo effettuato presso il circolo privato, un po’ di tempo fa, avevano riscontrato che il legale rappresentante esercitava l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, senza aver presentato la preventiva Scia. Solo qualche giorno fa, il comune vallese, nell’ambito della lotta al commercio abusivo, invece, emise ingiunzioni di pagamento nei confronti di alcuni soggetti che, a più riprese, erano stati trovati a vendere merce di vario tipo, senza le prescritte autorizzazioni. In quel caso le sanzioni sfiorarono i 20mila euro. (a. p.)